Cronaca nera

Omicidio Giulia Tramontano, esclusa l'ipotesi di un complice

La 29enne, incinta al settimo mese di gravidanza, è stata uccisa con 39 coltellate dal compagno Alessandro Impagnatiello. Secondo la procura, il barman avrebbe fatto tutto da solo

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È stata esclusa l'ipotesi di un complice nell'omicidio di Giulia Tramontano, la 29enne al settimo mese di gravidanza uccisa con 39 coltellate dal compagno Alessandro Impagnatiello lo scorso 29 maggio in un appartamento di Senago (Milano). Gli inquirenti sono convinti che l'ex barman abbia fatto tutto da solo, sia nella fase di occultamento del cadavere che per la ripulitura della scena del crimine. Al momento sembrerebbe esclusa anche la pista dell'avvelenamento con la sostanza topicida che il 30enne aveva acquistato su internet nelle settimane antecedenti al fatto. Sulla scorta delle risultanze investigative raccolte, la procura sarebbe pronta a chiedere il rinvio a giudizio immediato per l'indagato con l'accusa di omicidio aggravato e interruzione non consensuale di gravidanza.

L'ipotesi del complice

L'ipotesi del complice, che ad onor del vero non ha mai convinto fino in fondo i titolari dell'inchiesta, è maturata dopo che il killer era stato immortalato assieme alla madre per le vie di Senago nelle 24 ore successive al delitto. Ma gli inquirenti hanno escluso che la donna, mai indagata né sospettata, possa aver avuto un ruolo nella fase di occultamento del cadavere. Anzi. Ignara dell'omicidio, e preoccupata per la presunta scomparsa della ragazza in stato interessante, si adoperò per aiutare il figlio nelle ricerche. E dunque il 30enne, deducono gli inquirenti, si disfò da solo del corpo senza vita della compagna abbandonandolo in un'intercapedine dietro un edificio di via Monterosa.

La pista dell'avvelenamento

Nei giorni antecedenti all'omicidio, Impagnatiello acquistò su internet una sostanza topicida. Da qui l'ipotesi che avesse usato il veleno per stordire la 29enne salvo poi colpirla, dopo averla resa inerme, con 39 fendenti. Ma dagli esami tossicologici - riporta Fanpage - non sarebbe emersa alcuna traccia del prodotto nel sangue della vittima.

Le aggravanti dell'omicidio

Restano invece da valutare le eventuali aggravanti della crudeltà e premeditazione, al momento escluse dai reati contestati all'ex barman. In tal senso saranno decisivi gli esiti degli accertamenti su cordone ombelicale e feto, utili anche a stabilire le cause del decesso del bimbo che Giulia Tramontano portava in grembo. Ricordiamo infatti che dal punto di vista giuridico la posizione del bimbo potrebbe cambiare - da "concepito" a "persona" - qualora, nel momento in cui la 29enne è stata uccisa, fosse già iniziato il travaglio.

Al momento, però, la procura sembrerebbe pronta a chiedere il rinvio a giudizio immediato per Impagnatiello con l'accusa di omicidio aggravato, occultamento di cadavere e interruzione non consensuale di gravidanza.

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