Cronaca nera

Scomparsa Kata, le tracce di sangue nell'ex hotel non sono della bimba

Le tracce di sangue nelle stanze dell'ex Astor non sono della bimba. Come non c'è nulla neanche nei due trolley e nella valigia sequestrati alcune settimane fa. Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo sopralluogo all'interno della struttura

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Le tracce di sangue trovate sui rubinetti di tre stanze nell'ex hotel Astor di via Maragliano a Firenze non sono di Kata, la bimba peruviana di 5 anni scomparsa lo scorso 10 giugno. Così come non sono state trovate tracce biologiche riconducibili alla piccina nei due trolley e nella valigia sequestrati dagli investigatori alcune settimane fa. È questo l'esito degli accertamenti genetici eseguiti dal medico legale Ugo Ricci, responsabile dell'Equipe Genetica Forense dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi, incaricato dalla Procura del capoluogo toscano che indaga sulla vicenda con l'ipotesi di reato per sequestro a scopo di estorsione. I risultati delle pre-consulenze, con anche il test del Dna, sono stati già consegnati ai pubblici ministeri Luca Tescaroli, Christine von Borries e Giuseppe Ledda, titolari dell'inchiesta. Nei prossimi giorni sarà effettuato un nuovo sopralluogo, più invasivo, all'interno dell'ex albergo.

Gli accertamenti sui cinque indagati

Tra le cinque persone indagate per la scomparsa di Kata vi sono anche due zii della bimba, quello paterno, il 19enne Marlon Edgar Chicclo, e uno materno, Abel Alvarez Vasquez, quest'ultimo in carcere da luglio nell'ambito dell'inchiesta relativa al presunto racket degli affitti all'interno dell'ex Astor. Gli altri tre indagati sono due cugine peruviane, la 31enne Rosmery Puillco Oquendo e la 26enne Sharllin Jhilary Huaman Oquendo, e un cittadino romeno, Alberto Dinu Sorin, 29 anni. Nelle scorse settimane, gli investigatori avevano ipotizzano che la piccina potesse essere stata portata fuori dalla struttura di via Marigliano all'interno di due trolley o nella valigia sequestrati a questi ultimi. Circostanza che, sulla scorta dell'esito evidenziato dagli esami genetici, potrebbe essere eventualmente esclusa. Un'altra ipotesi da verificare, la più drammatica, è che la piccina sia stata occultata all'interno dell'ex albergo. Ciò spiega, almeno in parte, la necessità di un nuovo sopralluogo all'interno dell'ex albergo. La data dell'intervento non è stata ancora definita.

La mamma di kata: "Non c'entriamo nulla"

Nel frattempo la Procura ha inoltrato una richiesta di rogatoria internazionale in Perù per sentire 13 persone in qualità di testimoni informati sui fatti. Non è escluso, infatti, neppure che la bimba possa essere rapita e trasferita in Perù. Intanto, ieri mattina, la mamma di Kata si è detta certa dell'estraneità di suo fratello Abel alla vicenda. "Tutti credevano in un mio coinvolgimento e di mio fratello nella vicenda, ma fino a oggi nessuno ha trovato nulla. E non troveranno nulla contro di noi perché non c'entriamo nulla", ha detto Katherine Alvarez Vasquez intervenendo al programma "Mattino Cinque". "Non dobbiamo dimenticare il litigio avvenuto con la famiglia dell'ultimo piano,- ha aggiunto - di loro non si parla abbastanza e non so perché. Ormai non mi fido di nessuno e non posso escludere nulla.

Ma so chi è mio fratello e mi fido di lui".

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