
«Nessuna misura restrittiva potrà mai restituire serenità a queste due ragazze. Ma serve una risposta forte...». Roberto di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni, un popoloso Comune dell'hinterland milanese, parla da amministratore preoccupato per la sicurezza dei suoi concittadini ma forse più da padre perché ciò che è successo poche sere fa in un condominio della cittadina è uno degli incubi ricorrenti per i genitori che hanno figli adolescenti. Succede tutto dopo le 20 in un condominio della periferia semideserto, vuoi per l'ora vuoi perché qualcuno è già partito per le ferie. Due amiche di 15 e 16 anni stanno tornando a casa dopo una serata in compagnia e vengono adocchiate da un quarantenne che decide di seguirle. L'uomo s'intrufola nello stabile e le raggiunge sull'ascensore. Quando le due giovani arrivano al piano passa
all'azione: le minaccia con un cacciavite e le obbliga ad aprire la porta di casa dove sono sole, perché i genitori di una delle due sono fuori città. Il resto è una storia drammatica di violenza come riporta il verbale dei carabinieri della compagni di Sesto San Giovanni: «Dietro la costante minaccia del cacciavite- scrivono i militari- l'uomo obbligava le due ragazze a subire ripetutamente atti sessuali e ad assumere alcolici. In seguito, temendo che potessero rincasare i genitori, si allontanava dopo essersi impossessato dei loro cellulari e di alcuni oggetti preziosi...».
Un incubo che sembra non finire mai e che termina con una telefonata ai carabinieri dal telefono di casa che arrivano in aiuto alle due giovani, allertano i soccorsi che le accompagnano sotto shock al centro anti-violenze della Mangiagalli a Milano. Poi cominciano le ricerche. Gli uomini del colonnello Giuseppe Sacco pattugliano condiverse gazzelle le vie circostanti. Hanno una descrizione di massima del violentatore e sperano di intercettarlo ancora in zona aiutati anche dal segnale gps dei cellulari delle due vittime che sono intercettati al confine con Cinisello. Lo trovano su una stradina laterale. L'identikit più o meno corrisponde e lo fermano: ci vuole poco a capire
che è lui l'aggressore anche perché ha precedenti e i militari lo hanno già fermato altre volte. Ma soprattutto perché, perquisendolo, lo trovano ancora in possesso dei cellulari delle ragazze, dei pochi oggetti di valore che si è portato via, del cacciavite utilizzato per minacciarle e diverse fascette da elettricista che probabilmente ha utilizzato per immobilizzarle. Viene portato in carcere su disposizione del pm della Procura di Monza: è accusato di violenza sessuale, sequestro di persona e rapina.
«Ora serve una risposta forte per chi distrugge così la vita di due adolescenti - si augura il sindaco di Sesto - La proposta di legge sulla castrazione chimica, già depositata in Parlamento dalla Lega, rappresenta un passo importante verso una risposta penale più severa. Ma il nostro pensiero va alle due giovani ragazze e alle loro famiglie».
Solidarietà anche dall'assessore alla sicurezza di Regione Lombardia Romano La Russa: «Commentare questo episodio è davvero difficile, ancora di più per chi come me è padre e nonno. Mi auguro è che giudici infliggano il massimo della pena per questo barbaro reato'.