Cronaca nera

La barriera coi veicoli rubati il furgone come ariete: così agiva la banda di stranieri

Quattro cittadini stranieri sono stati arrestati dai carabinieri fra Pero e Legnano. Insieme a tre complici, avrebbero messo a segno un colpo da un milione di euro, rubando materiale elettronico in un'azienda situata in provincia di Bologna

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Avrebbero messo a segno un colpo milionario, introducendosi in un'azienda situata nel Bolognese e rubando merce per un valore complessivo di un milione di euro. E dopo esser stati rintracciati in Lombardia, dovranno rispondere dell'accusa di furto aggravato in concorso. Protagonisti della vicenda sono sette stranieri sospettati di aver messo in piedi una banda specializzata in furti nel Nord Italia. I carabinieri del nucleo investigativo di Milano hanno arrestato tre cittadini di 41, 42 e 43 anni originari della Moldavia e un cittadino di 30 anni proveniente dall'Ucraina, mentre altre tre persone (due moldavi di 31 e 32 e un rumeno cinquantatreenne) sono stati denunciati. Secondo quanto riporta la stampa emiliana, l'episodio contestato si sarebbe verificato pochi giorni fa nel Comune di San Giorgio di Piano, un paese facente parte della città metropolitana di Bologna. I sette cittadini stranieri sarebbero coinvolti a vario titolo in un furto avvenuto nella zona industriale, nel magazzino di un'impresa operante nel settore della logistica.

Sulla base di quanto ipotizzato dagli inquirenti, i quattro uomini sottoposti a fermo (tutti e quattro risultati essere già noti alle forze dell'ordine) avrebbero innanzitutto bloccato le vie adiacenti all'edificio utilizzando sei veicoli rubati. Si tratterebbe di un modus operandi consolidato: un "blocco" che avrebbe impedito ai carabinieri o ai poliziotti di intervenire in maniera efficace, qualora qualche testimone li avesse allertati. Ed usando poi un furgone rubato come "ariete" per sfondare prima il cancello e poi il portone d'accesso ad uno dei locali del complesso, sarebbero riusciti ad aprirsi un varco per prelevare e portare via materiale elettronico di vario genere. Al termine dell'operazione, dopo aver caricato il bottino sui mezzi, i quattro arrestati e i tre complici si sarebbero divisi per fare ritorno verso l'hinterland milanese, dove a quanto sembra vivevano. Non avevano tuttavia fatto i conti con il sistema di videosorveglianza installato dalla proprietà dell'azienda all'interno dello stabile, con le telecamere che hanno a quanto pare ripreso tutto.

E la fuga della banda si è conclusa alle porte di Milano: a Pero, i militari dell'Arma hanno individuato ed ammanettato il quarantunenne e il quarantaduenne originari della Moldavia, oltre al trentenne ucraino. A quanto pare, viaggiavano a bordo di un furgone ancora pieno di refurtiva. Il quarantatreenne moldavo è invece stato intercettato a Legnano, ma prima di essere trasferito al carcere di San Vittore ha avuto bisogno delle cure dell'ospedale Niguarda (dove ha rimediato una prognosi di dieci giorni). Il motivo? Durante il furto, sarebbe stato investito per errore da un complice. Le indagini però proseguono, perché gli investigatori ipotizzano che la banda possa aver messo a segno almeno una decina di colpi analoghi negli ultimi due anni, fra Milano e il resto della Lombardia.

E a breve potrebbero esserci ulteriori sviluppi.

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