In tutta Italia circolano almeno 43mila auto fantasma. Che - al pari delle targhe straniere - sfuggono a qualsiasi sanzione, evadendo pure bollo e assicurazione.
È il far west da 120 milioni di euro ogni anno raccontato oggi da Repubblica. Migliaia di auto intestate a poche centinaia di prestanome, società e persone fisiche che - come ammette candidamente uno di loro davanti ai giudici - effettuano "passaggi di proprietà per conto di cittadini italiani ed extracomunitari, quest’ultimi regolari o irregolari sul territorio italiano, dietro compenso di 20/30 euro".
Insomma, formalmente sono proprietari delle vetture, ma mai al volante. Impossibile sapere chi si mette alla guida, né se abbia quantomeno la patente.
E senza i decreti attuativi previsti da una legge del 2010 che modificava il codice della strada, le forze dell'ordine possono far poco: "Oggi in pratica Polizia Stradale, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizie Locali sono tutte impegnate con pochi mezzi giuridici a svuotare un mare pieno di pesci (auto), di proprietà in pratica di nessuno...", si sfoga Luigi Altamura, capo della municipale di Verona e rappresentante di tutte le polizie locali dell’Anci, "Ma i pesci sono dei piranha, fanno danni enormi.
Dalla pirateria stradale all'utilizzo per commettere rapine e furti in casa, furti dei bancomat, trasporto di droga o di persone irregolari sul territorio nazionale o legati alla criminalità organizzata".Di fatto le autorità possono sequestrare e confiscare il veicolo - quando lo scoprono - e impedire che il prestanome di turno si intesti altre auto. Ma non riescono ad arginare il fenomeno.
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