Coronavirus

Abbiamo creato un modello per tutto il Paese

Avevamo fatto una promessa e l'abbiamo mantenuta. Non abbiamo realizzato un ospedale da campo, come purtroppo a volte in emergenza ci siamo trovati costretti a fare in passato

Abbiamo creato un modello per tutto il Paese

A vevamo fatto una promessa e l'abbiamo mantenuta. Non abbiamo realizzato un ospedale da campo, come purtroppo a volte in emergenza ci siamo trovati costretti a fare in passato. Non abbiamo realizzato un lazzaretto, lo abbiamo detto sin dall'inizio. Qui in Fiera abbiamo creato un vero e proprio ospedale specialistico. Un ospedale ideato e costruito nel rispetto dei pazienti e di tutti gli operatori sanitari che li assistono. Perché è proprio la figura del paziente al centro di quest'opera. Chi entra qui avrà un ambiente, una struttura, attrezzature e assistenza ottimali per le proprie esigenze di salute.

Il presidente Fontana mi ha coinvolto in questo progetto, ho immediatamente accolto l'invito cercando di supportare con il mio team la programmazione e l'organizzazione. Mi sono coordinato con le strutture regionali e con la Fondazione Fiera, trovando a tutti i livelli competenza e capacità realizzative straordinarie che hanno consentito in tempi inconsueti e insperati la realizzazione di un complesso di alta intensità assistenziale così importante, come è a tutti noto, per l'attuale situazione epidemiologica del Paese.

La scelta del Governatore ha assunto un carattere esemplare non solo per l'Italia, che potrà essere replicato a breve in altre regioni, ma anche in ambiti internazionali. Grazie alla Regione, alla Fiera e al mio team abbiamo realizzato un'opera di cui andare fieri.

Gli operai e le imprese si sono applicati con turni h24 durante le giornate, nessuno si è risparmiato, tutti hanno lavorato ventre a terra, che è quello che avevo chiesto appena sono arrivato qui. Per primo ho cercato di dare l'esempio. Il motivo per cui ho accettato questo incarico l'ho detto più volte: è la mia storia, quando il mio Paese chiama io rispondo, perché io ci sento benissimo, e al grido di aiuto dell'Italia si risponde. Sempre.

Anche quando, come in questo caso, ci sono rischi a cui sapevo di andare incontro. Ma oggi più che mai sono fiero di essere italiano, fiero di aver accettato questo incarico e fiero di averlo portato a termine. Permettetemi di ringraziare il presidente Fontana, per la fiducia, il presidente Pazzali per l'enorme collaborazione e capacità organizzative, tutto il mio team di professionisti che in maniera volontaria è venuto ad aiutarmi e i volontari del Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine di Malta e, qui mi unisco anche io, i tanti volontari che non solo qui sono attivi a prestare aiuto al prossimo.

E concludo, infine, con un grande grazie e un grande augurio di buon lavoro al Policlinico e a tutto il suo personale che si faranno carico di un così grave compito per l'assistenza ai pazienti. Adesso forza, dobbiamo ancora lottare. Dobbiamo farlo tutti.

Da italiani.

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