Cronache

Con un abbraccio salva la ragazza che voleva buttarsi sotto la metro

Al CorSera parla l'operario Atm che ha impedito alla ragazza di 17 anni di gettarsi sotto il treno

Con un abbraccio salva la ragazza che voleva buttarsi sotto la metro

Una storia di fragilità e di umanità quella raccontata al CorSera da Andrea, dipendente di Atm che una settimana fa ha salvato la vita di una giovane 17enne intenzionta a uccidersi lanciandosi contro la metro.

"Avrà avuto 17 anni, poteva essere una delle mie gemelline" dichiara l'uomo che spiga quell'istinto innato del padre nei confronti di un figlio, ma anche della dedizione di un uomo al proprio lavoro. Settimana scorsa, il 16 dicembre, il 50enne aveva da poco chiuso il proprio turno di lavoro quando, poco dopo le quattro di pomeriggio, aspettava sulla banchina della linea rossa "Lotto", il treno diretto verso la stazione di Rho per tornare a casa. Nell'attesa si è reso conto, però, di un movimento insolito all'inizio del tunnel di transito della metro dove qualcuno aveva superato il cancelletto con il segnale di divieto di accesso scendendo verso il "piano ferro" da cui sarebbe passato il convoglio e affianco alla terza linea elettrificata. A scendere sulle rotaie una ragazza di 17 anni. La gente ha immediatamente iniziato a gridare avvicinandosi a lei per convincerla a spostarsi da li ma l'adolescente rifiuta "voglio restare qui, aspetto il treno".

A quel punto Andrea decide di intervenire cercando di capire come evitare il peggio. Dapprima pensa di togliere la tensione elettrica per bloccare il treno ma sa che una perdita di tensione improvvisa potrebbe essere pericolosa per il convoglio e le persone che trasporta. A quel punto ricorda che la fermata precedente, "Amendola", è poco distante e si vede dalla banchina. Così, quando il treno si ferma per far scendere e salire i passeggeri il dipendete di Atm abbassa l'interruttore di emergenza, blocca il treno in sicurezza, e scende sui binari.

"L'ho abbracciata e messa di peso sulla banchina" afferma Andrea, che si rende conto che la ragazza è comunque sotto choch e che necessità di tranquillità. "Il mio pensiero era portarla in una zona sicura. Siamo andati insieme in un bar a pochi passi dalla fermata, il proprietario ci ha dato uno spazio per stare tranquilli". Quando si trovano lì, a tu per tu, il lavoratore lascia il passo all'uomo:"Le ho dato il mio numero, le ho detto di chiamarmi per qualsiasi problema, di non fare più cazzate".

Dopo un po’ arriva anche la figlia di Andrea e le due ragazzi iniziano a parlare, scoprono di avere interessi in comune, una vita da adolescente come tutti.

Poi il ritorno alla quotidianità, forse, ma di certo in gesto che ha salvato una vita, ma per Andrea si è "comportato solo da papà".

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