Aggredita da un africano con bottigliate alla testa: "Era una furia"

L'aggressione avvenuta a Bologna mentre la 30enne rientrava a casa di sera: "Quella bestia è ancora a piede libero e può colpire altre persone"

Aggredita da un africano con bottigliate alla testa: "Era una furia"

Una violenza senza senso, solo per rubare un cellulare. "Se mi avesse minacciata e detto: ‘dammi lo zaino’ glielo avrei dato subito senza reagire", ha raccontato al Resto del Carlino la 30enne di Bologna aggredita qualche giorno fa mentre andava a prendere la sua bicicletta per tornre a casa. Un nordafricano, ancora a piede libero, l'ha aggredita e presa a bottigliare in testa, lasciandola priva di sensi a terra.

"Mentre camminavo verso la bici - racconta la vittima al Carlino – sono stata aggredita improvvisamente da questo delinquente, sbucato da dietro le macchine; come una furia mi è saltato addosso, mi ha voltato bruscamente e ha rotto la bottiglia che aveva in mano sulla testa; con i vetri mi ha tagliato la tempia e mi ha causato lesioni multiple sui polsi. Lo scopo della sua aggressione era rubarmi il telefonino". La vittima ha provato a reagire, non tanto per difendere le poche centinaia di euro di valore del cellulare: "Nella disperazione del momento, ho cercato di difendermi, mi sono dimenata e nel tentativo di scappare, sono caduta causandomi varie ferite ed escoriazioni. Per fortuna, le mie urla hanno richiamato l’attenzione di qualche passante e del vicinato e l’arrivo di queste persone ha spinto l’uomo a fuggire, mentre io, in stato di semi-incoscienza, giacevo a terra".

Il nordafricano è poi fuggito, facendo perdere le sue tracce, nonostante sia un volto noto delle piazze di Bologna, sempre più insicure. La giovane vittima è stata portata all'ospedale e medicata: punti di sutura alla testa, ai polsi e alla spalla insieme ad altre ferite che hanno fatto emettere ai medici una prognosi di 10 giorni. "Ma i danni che ho subìto avrebbero potuto essere ben maggiori vista la sua violenza", ha aggiunto la ragazza ormai rassegnata ad una situazione di insicurezza che regna sovrana in Italia. Uscire di sera è ormai un gesto di eroismo, soprattutto in alcune zone delle grandi città: "Ho sporto denuncia in Questura – racconta la 30enne – ma il seguito della vicenda resta come sempre sospeso nell’impotenza di quelle forze che dovrebbero intervenire a tutela del cittadino".

Ma soprattutto, ad aumentare la rabbia dei cittadini è l'impunità di cui gode troppo spesso chi compie furti e violenze. Il nordafricano, infatti, è stato identificato grazie alle testimonianze di chi ha visto la scena, ma ancora è libero di girare per le strade della città: è un volto noto di piazza Verdi a Bologna, la piazza universitaria ogni sera luogo di ritrovo per quei centri sociali di sinistra che sostengono l'illegalità e impediscono alle forze dell'ordine di fare il loro lavoro. Su quella piazza, un anno fa, un gruppo di agenti venne aggredito e la piazza rinominata in "piazza Verdi Liberata".

Libera dalla polizia ed ora in mano ad immigrati e rapinatori.

"Al momento quell’uomo, quella bestia, mi viene da dire, è a piede libero – conclude la ragazza – ed è molto probabile che possa ripetere il crimine su altre persone".

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