Cronache

Alessia Pifferi in carcere: "La bambina mi manca da morire”

La registrazione di una telefonata di Alessia Pifferi mostrerebbe il suo pentimento: ecco cos'ha detto al suo legale Luca D'Auria

Screen "Quarto grado"
Screen "Quarto grado"

Il 20 luglio 2022 una vicenda ha scosso profondamente l’Italia: Diana Pifferi, 16 mesi, fu ritrovata morta dopo essere stata lasciata da sola per giorni in casa dalla madre. La piccola era nella culla, a casa a Milano, mentre la madre era andata dal compagno a Leffe, in provincia di Bergamo.

I vicini di casa e la nonna

È stato detto molto su questo caso, come per esempio che, secondo gli inquirenti, Diana costituisse un peso per la madre, più impegnata a ricucire con il compagno: ci si è chiesti inoltre come mai sia stato possibile che i vicini non abbiano sentito la bimba, lasciata da sola con un biberon, piangere. A “Quarto grado” sono stati ascoltati alcuni dei vicini, che in realtà si sono mostrati attenti alla piccola. Una vicina ha raccontato che qualcuno chiese ad Alessia se Diana camminasse, dato che la vedevano sempre nel passeggino. Un’altra ha reso testimonianza della vista del cornicino della piccola: “Aveva un vestitino addosso. Un vestitino e un pannolino. Con gli occhi aperti… la bambina…”.

L’opinione pubblica si è schierata contro Alessia. Perfino sua madre Maria punta il dito contro di lei nelle parole fatte ascoltare a “Quarto grado”: “Le ho dato pure casa mia ancora. Non l’ho lasciata in mezzo a una strada. Questa il lavoro non sapeva neanche dov’era. Le mandavo i soldi, le mandavo la roba, di tutto e di più. Questa cosa non la doveva fare. Perché lei se non voleva la bambina doveva solo parlare. È atroce quello che ha fatto”.

Cosa dicono gli avvocati

Solange Marchignoli, che fa parte del team difensivo di Alessia, ha raccontato in studio dello stato della donna attualmente detenuta: “Alessia allo stato non ha nessuna consapevolezza di quello che è successo. Mi racconta questa storia come una storia lontana da sé, come una storia che riguarda una terza persona e un fatto che riguarda una bambina”. Ha anche aggiunto che Alessia crolla in un pianto inconsolabile quando sente delle parole che la toccano.

Per l’avvocato Luca D’Auria ascoltare la voce di Alessia è fondamentale per comprendere la totalità della vicenda. Per questa ragione è stata mandata in diretta la registrazione di una telefonata con il legale. “Diciamo che in una situazione così potrei stare anche un po’ meglio. La bambina mi manca da morire… E il carcere non è di certo un bel posto, quindi… Sono demoralizzata al massimo e traumatizzata e spaventata da tutto.

[…] Vorrei solamente poter tornare indietro e riavere mia figlia”.

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