Cronache

Ancora uno sfregio degli antifà ai soldati italiani: vandalizzato il Monumento ai caduti di Cosenza

L'odio degli antifà si abbatte ancora sui simboli del Paese e sui suoi eroi: vandalizzato nella notte il Monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale di Cosenza

Fonte: Quicosenza.it
Fonte: Quicosenza.it

È l'ennesimo sfregio iconoclasta alla storia e ai morti del nostro Paese quello che è accaduto nella notte a Cosenza, dove il Monumento ai caduti della Prima guerra mondiale è stato barbaramente sfregiato dagli antifà. La vandalizzazione di uno dei simboli della città calabrese, situato nel centro del capoluogo, ha profondamente colpito i cittadini per il significato vile di questo atto. Come riporta il sito Quicosenza, questa mattina i cosentini si sono risvegliati con un'orrenda scritta realizzata sul fronte dell'altare del monumento. "Fanculo il patriottismo fascista", si legge in rosso sul marmo del simbolo dedicati ai ragazzi che hanno dato la loro vita per combattere in nome dell'Italia.

Il monumento è stato realizzato tra il 1935 e il 1936, progettato da Palmi Nino Bagalà e scolpito dallo scultore Clemente Spampinato. Nella stele del monumento sono incisi sul marmo a imperitura memoria i nomi dei soldati caduti per la Patria mentre nelle lapidi alla base sono stati riportati alcuni passi dei documenti più importanti della Grande Guerra, come il proclama del Re Vittorio Emanuele alle truppe combattenti del 24 maggio 1914 oppure il proclama della vittoria del 4 novembre 1918. Negli anni sono stati aggiunti alla stele anche i nomi di alcuni partigiani caduti nel corso del secondo conflitto mondiale. A essere imbrattata dai vandali è stata è la lastra che riporta alcune frasi di Benito Mussolini. Non è determinabile con esattezza il numero di vittime della Prima guerra mondiale ma si stima che nei conflitti di confine morirono tra i 500mila e i 700mila soldati italiani. Giovani e giovanissimi che vennero mandati a combattere una guerra con scarsi armamenti e che non si tirarono indietro davanti al nemico, rendendo onore al Tricolore.

L'intervento italiano nella Prima guerra mondiale viene anche definito come la quarta guerra d'indipendenza italiana, ultimo atto del Risorgimento e dell'Unità d'Italia. L'opera di cancellazione e di umiliazione della storia da parte degli antifà, che nelle ultime settimane ha ripreso vigore dopo i moti dei Black Lives Matter, non è certo nuova nel nostro Paese e questo atto vandalico arriva a poche settimane dalla vandalizzazione del monumento ai parà di Bergamo. Gli antifà colpiscono i simboli del Paese che si discostano dalla loro linea di pensiero e puntano a realizzare in Italia una "dittatura culturale". La distruzione dei simboli storici, con una sempre più aggressiva ondata d'odio iconoclasta, per cancellare la memoria è un comportamento di talebana memoria che un Paese civile non dovrebbe sopportare.

"Offendere la memoria degli eroi che hanno perso la vita anche per noi equivale a commettere un sacrilegio", ha dichiarato Casa Poud Calabria.

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