Angeli e Demoni, l'inchiesta arriva a Mirandola: militari a caccia dei documenti

Al via le ricerche da parte dei militari per fare chiarezza sul ruolo dei nuovi indagati nell’inchiesta "Angeli e Demoni"

Angeli e Demoni, l'inchiesta arriva a Mirandola: militari a caccia dei documenti

Dopo “I diavoli della Bassa Modenese”, Mirandola torna ad essere luogo d’indagini. Questa mattina, i carabinieri del Reparto Operativo hanno fatto visista al Comune della cittadina in provincia di Modena, dove hanno acquisito diversa documentazione, necessaria per portare avanti le indagini sul sistema degli affidi.

Al via le ricerche da parte dei militari per fare chiarezza sul ruolo dei nuovi indagati nell’inchiesta “Angeli e Demoni”, denunciata dalla Procura di Reggio Emilia. Secondo l’accusa, ad aver avuto rapporti con una delle principali indagate nel caso Bibbiano, la terapeuta Nadia Bolognini, erano anche due operatrice nel settore degli affidi che lavoravano proprio a Mirandola. A denunciare il caso erano stati Antonio Platis e Mauro Neri, rispettivamente consigliere provinciale di Forza Italia e rappresentante azzurro nel Consiglio dell’Unione, attraverso degli esposti alla Corte dei conti e una segnalazione alle procure di Modena e Reggio Emilia.

A crare i sospetti, che allargherebbero le radici del presunto sistema perverso con cui operavano i servizi sociali della Val D’Enza, anche ad un'altra area della regione, è il caso di una minore di Mirandola. La ragazzina, prima in terapia presso il centro “La Cura”, dopo la pubblicazione dell’inchiesta della procura di Reggio Emilia che aveva compromesso il nome del centro di Bibbiano finito sotto accusa, venne mandata in uno studio privato, per continuare il suo percorso di psicoterapia con la dottoressa Bolognini. Ex moglie di Claudio Foti (dirigente della onlus Hansel e Gretel, finito nel registro degli indagati), che il 3 luglio, giorno in cui l'Unione Comuni Modenesi Area Nord le affidò l'incarico, si trovava agli arresti domiciliari già da una settimana.

Adesso, le due funzionarie pubbliche, che hanno operato nell’elaborazione della determina pubblicata dagli esponenti di centro destra, dovranno rispondere di abuso d’ufficio. Si tratta della responsabile dei servizi sociali dell'Area Nord e della rappresentante della onlus Madamadoré che “si era resa disponibile ad intervenire come intermediaria rispetto al pagamento” delle prestazioni della Bolognini.

Ancora un altro caso, che allarga di qualche chilometro l’indagine sui presunti affidi pilotati e ci riporta là, nello stesso luogo dove, negli anni Novanta, sedici bambini furono strappati alle proprie famiglie e cresciuti da coppie affidatarie nella convinzione di essere stati maltrattati dai propri genitori, costretti a vivere subendo abusi sessuali e

psicologici. Un inchiesta, quella dei "diavoli della Bassa", che sembrava aver fatto emergere un orrore irripetibile e che adesso, a distanza di venti anni, rischia di diventare un campanello d’allarme che nessuno ha saputo ascoltare.

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