Roberto Speranza nelle ultime ore ha firmato il decreto che autorizza la distribuzione degli anticorpi moniclonali per combattere il coronavirus. L'annuncio è stato dato dallo stesso ministro della Salute tramite Facebook: "Ho appena firmato il decreto che autorizza la distribuzione, in via straordinaria, degli anticorpi monoclonali così abbiamo, insieme ai vaccini, una possibilità in più per contrastare il Covid-19". Un'autorizzazione arrivata sulla base delle indicazioni dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa e del parere del Consiglio superiore di sanità. Un'ottima notizia nella lotta per debellare l'epidemia, che si aggiunge all'arma vaccinale. Ma come verranno pagate queste terapie, il cui costo pare sia molto elevato?
L'agenzia Adnkronos Salute ha interrogato alcune fonti ministeriali pe capire mglio come funzioneranno queste terapie e, soprattutto, come verranno finanziate. "I fondi arriverebbero da decreto Agosto e legge di Bilancio", spiegano dal ministero, aggiungendo che i fondi sono stati destinati a tutti i monoclonali "compresi quelli per la sperimentazione del monoclonale made in Italy". Nel nostro Paese, infatti, è in corso una sperimentazione a cui lavorano Rino Rappuoli e Toscana Life Sciences, che sembra dare risultati promettenti.
Il totale dei fondi destinati al finanziamento per le terapie monoclonali ammonta a 80 milioni di euro per il 2020 e a 300 milioni per il 2021. Tuttavia, come spiega Adnkronos, "è previsto che si possa attingere anche dal fondo vaccini e terapie di 400 milioni". I fondi destinati alle terapie monoclonali saranno gestiti dalla struttura commissariale per l'emergenza coronavirus. Sarà compito di quest'ente gestire l'acquisizione e l'acquisto dei farmaci necessari.
Con il via libera di Roberto Spranza si è aperta una nuova fase nella lotta contro il coronavirus, anche se per il momento la cura con gli anticorpi monoclonali è ancora in via sperimentale. Al momento, infatti, si tratta di una terapia che può essere somministrata esclusivamente ai pazienti con più di 12 anni "positive a Sars-CoV-2, non ospedalizzate per Covid-19, non in ossigenoterapia, con sintomi di grado lieve-moderato di recente insorgenza". Così si legge nelle indicazioni fornite della Commissione tecnico scientifica dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa.
Il parere della Commissione è legato alla "assoluta necessità di acquisire nuove evidenze scientifiche che consentano di stimare più chiaramente il valore
clinico degli anticorpi". Pertanto, attualmente le cellule monoclonali non possono essere considerate uno standard di cura, anche per via delle tante limitazioni poste dagli esperti nel loro utilizzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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