Cronache

Stop per gli ubriachi al volante: auto non parte con l'alcol-lock

Questo strumento verrebbe montato sulle auto dei condannati per guida in stato d’ebrezza. E potrebbe ridurre del 15% gli incidenti legati al troppo alcol

Stop per gli ubriachi al volante: auto non parte con l'alcol-lock

Lo chiamano alcol-lock è potrebbe rivoluzionare le nostre abitudini. Con questa novità, se sei ubriaco, è meglio che ti armi di santa pazienza e chiami un taxi, o prendi un bus. O, in alternativa, puoi sempre fare l’autostop. Il succo della questione è che non potrai guidare. E il perché è presto detto. C’è in cantiere una legge che potrebbe introdurre una tendenza già molto diffusa in Europa (esiste in Belgio, Francia, Danimarca e Polonia). E prevede il montaggio di uno strumento che blocca l’auto, se chi cerca di mettersi al volante ha alzato troppo il gomito. Vale solo per quei soggetti già condannati per il reato di guida in stato di ebbrezza, ma potrebbe creare non pochi problemi a quegli automobilisti dal brindisi facile.

Il disegno di legge è del Cnel (sì, esiste ancora). Il relatore è il consigliere Gian Paolo Gualaccini, coordinatore della Consulta Nazionale per la Sicurezza Stradale e la mobilità sostenibile del Cnel. Ed è stato già annunciato in Parlamento. "Lo scopo della proposta - spiegano dal Cnel - è quello di prevedere che, chi viola la disposizione, sia oggetto di una specifica prescrizione per la guida che andrebbe resa esplicita sulla patente come previsto dalla vigente normativa europea". L’iter legislativo dovrebbe essere breve e ovviamente le caratteristiche del dispositivo di blocco da utilizzare e le modalità di montaggio saranno definite con decreto del Mit da approvarsi entro 6 mesi dall’entrata in vigore della legge.

Negli ultimi anni, secondo l’Istat, si è registrato un aumento dei casi per la guida sotto l’effetto di alcol, passati da 1,2 ogni 100 incidenti nel 2001 a 3,9 nel 2018. Dunque, la misura dovrebbe incidere su questa pessima tendenza degli italiani. Di certo, l’introduzione dell’obbligo del sistema che blocca i veicoli dei potenziali pirati della strada, potrebbe essere molto utile in un Paese come il nostro dove i controlli praticamente non esistono: da noi un automobilista ha la possibilità di essere controllato con un alcol-test una volta ogni 39 anni (in Svezia è una ogni due anni).

Rimane il problema che negli Stati Uniti il sistema è finito sotto accusa per arresti anomali, falsi positivi, malfunzionamenti pericolosi: quei piccoli etilometri collegati alla centralina dell’auto o del camion che impediscono l’avviamento se il pilota ha un tasso alcolemico sopra la norma, stanno creando infatti qualche problema di troppo. Ma negli ultimi dieci anni le statistiche hanno dimostrato che questi dispositivi sono stati straordinariamente efficaci, riducendo del 15% i decessi per incidenti automobilistici.

La legge dovrebbe costare zero alle casse dello Stato, infatti questi strumenti dovranno essere montanti a spese del proprietario. Il che crea un giro d’affari non da poco. Sempre negli States, secondo quanto scrive Repubblica, i conducenti pagano circa 75 dollari per montare questi dispositivi sul loro veicolo, nonché una tariffa di monitoraggio mensile che generalmente va da 60 a 100 dollari.

Il costo annuale quindi è di circa mille dollari ad auto.

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