Attentato di Nizza, spunta la pista che porta da Bari a Bolzano

Intanto le procure del capoluogo pugliese e della capitale, insieme alla Digos indagano sugli eventuali fiancheggiatori di Chouki Chafroud, vissuto a Gravina in Puglia

Attentato di Nizza, spunta la pista che porta da Bari a Bolzano

Da Bari a Bolzano, le indagini sui legami italiani dell'attentato di Nizza hanno spinto i pubblici ministeri baresi a occuparsi di un manovale edile residente a Gravina di Puglia vicino di casa di Chouki Chafroud l'uomo che, secondo la magistratura francese, avrebbe aiutato Mohamed Bohulel a compiere la strage di Nizza. L'uomo è stato ascoltato nei giorni scorsi dagli inquirenti come persona informata dei fatti perché subito dopo la strage si è trasferito a Bolzano e la cosa aveva insospettito i pm, ma la sua posizione, vagliata da Digos e magistratura, risulta inattaccabile. Gli investigatori hanno infatti accertato che l'uomo ha raggiunto l'Alto Adige avendo ricevuto una chiamata per un lavoro stagionale.

I riflettori sono invece puntati su eventuali fiancheggiatori di Chouki Chafroud in Puglia. L'uomo ha vissuto a Gravina fino al 2015, ha lavorato in una masseria e, secondo la polizia francese, si trovava insieme a Bouhlel il giorno della strage a Nizza, lo scorso 14 luglio. Le telecamere di videosorveglianza lo hanno ripreso seduto al lato passeggeri dell'ormai famigerato tir bianco che ha uccioso 84 persone (6 italiani). A giudizio degli investigatori, Chafroud sarebbe anche tornato in Puglia dopo l'attentato.

Tuttavia, dalle indagini svolte dalla magistratura italiana, finora, non è emerso nulla a carico dell'uomo che avrebbe condotto una vita tranquilla e lontana da qualsiasi tentazione estremistica. Tuttavia gli accertamenti non si fermano.

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