"Macché quarta ondata, ecco cosa sta succedendo davvero"

Oltre seimila casi giornalieri, ospedali che si riempiono: l'Italia è alle prese con un nuovo aumento dei contagi. Tra criticità legata ai no vax e la stagione invernale che avanza, ecco come contrastare la pandemia. L'analisi della Fondazione Gimbe

"Macché quarta ondata, ecco cosa sta succedendo davvero"

Stiamo meglio che da altre parti d'Europa ma anche in Italia, ormai da alcuni giorni, si registra un aumento di nuovi casi Covid-19 e gli ospedali tornano a riempirsi seppur non in maniera drammatica: è la quarta ondata, destinata a fermarsi soltanto con un aumento delle vaccinazioni ed il rispetto delle misure di sicurezza. Non dimentichiamo che l'Italia è in stato di emergenza pandemica fino al 31 dicembre.

"Criticità per gli over 50"

Non è d'accordo con il termine quarta ondata il Prof. Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, intervenuto alla trasmissione "L'Italia s'è desta" su Radio Cusano Campus. "Più che di quarta ondata parlerei di risalita dei casi, con modesto impatto in ambito ospedaliero, soprattutto per le terapie intensive. Criticità legate a over 50 non vaccinati e a organizzazione terze dosi", ha affermato, sottolineando come ormai non ci siano più dubbi di una ripresa della circolazione del virus come sta avvenendo in tutta Europa. La buona notizia, però, è sul fronte ospedaliero perché l'impatto "è quantitativamente inferiore rispetto al periodo in cui non c'erano i vaccini ed è anche meno grave perché l'incremento maggiore è stato in area medica, non in terapia intensiva", ha precisato, indicando come sia bisogna mantenere comunque mascherine ed evitare assembramenti.

"Ecco i tre motivi per la risalita dei casi"

Inverno, mancata copertura vaccinale su percentuali elevate di popolazione (vedi Romania e Bulgaria) e la protezione vaccinale che va calando in chi è stato immunizzato più di sei mesi fa: sono queste le tre motivazioni alla base della ripresa della pandemia secondo Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all'università Cattolica di Roma, intervenuto questa mattina su Skytg24. "A tutto questo si accoppia il fatto che siamo più mobili - ha aggiunto Ricciardi - usiamo meno le mascherine, stiamo meno attenti alla distanza di sicurezza, siamo tutti stanchi e quindi non siamo ligi sui comportamenti. Tutto questo fa rialzare la nuova ondata pandemica". Se sarà ondata o "ondina", la quarta, dipenderà esclusivamente da noi. "Se continueremo a comportarci bene, se faremo prontamente le terze dosi di vaccino anti Covid, se cercheremo di gestire i test e il tracciamento nelle scuole in maniera adeguata, questa rimarrà un'ondata piccola e non travolgente come sta succedendo in altri Paesi", ha sottolineato il docente.

I problemi causati da no vax

È chiaro che la ripresa dei casi di positività è legata soprattutto a chi ancora il vaccino non l'ha fatto: su oltre 7 miloni di persone, ben 2,5 sono over 50 che costituiscono "lo zoccolo duro" di chi è (ancora) restìo al siero anti-Covid. "Questa rimane una criticità in vista dell'inverno", ha sottolineato Cartabellotta, perché d'inverno la circolazione virale sarà più intensa a causa sia della stagione in sè ma soprattutto per la vita che si svolge maggiormente in ambienti chiusi. Per colpa dei no vax, quindi, rischiamo una risalita importante dei contagi e maggiori restrizioni (come ad esempio il ritorno delle Regioni a colori).

Ma non è finita qui, c'è anche un problema terze dosi, in particolare laddove c'è un meccanismo di prenotazione e non di chiamata attiva: ecco perché sarebbe importante che tutte le Regioni si allineassero alla prima opzione così da procedere in maniera spedita e non lasciare indietro nessuno.

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