Cronache

Se il sexy shop sponsorizza la festa patronale. L'ira del sacerdote

Il comitato organizzatore costretto a cancellare dai manifesti il logo del negozio

Se il sexy shop sponsorizza la festa patronale. L'ira del sacerdote

Il diavolo e l'acquasanta, in Basilicata, sono andati a braccetto per pochi giorni. Giusto quelli per stampare e poi precipitosamente modificare, cancellandola con un pennarello (compito a dir poco improbo), la sponsorizzazione di un sexy shop alla festa di San Giuseppe Lavoratore, celebrata il 30 aprile e il primo maggio a Barricelle, frazione di Marsicovetere in provincia di Potenza.

Il caso è scoppiato con fragore come racconta il quotidiano regionale "La Gazzetta del Mezzogiorno". Protagonisti un rappresentante del comitato feste, il negozio "Perversioni" di Atena Lucana (sempre in provincia di Potenza), don Peppino, il parroco della chiesa della frazione in Basilicata. Il "gran rifiuto" di quest'ultimo, scoperta la sponsorizzazione scabrosa, ha fatto molto rumore. Il sacerdote è stato perentorio con il comitato organizzatore della festa patronale: o la festa religiosa o il sexy shop. Così i volenterosi rappresentanti del comitato organizzatore si sono armato di pennarello e hanno cancellato dai manifesti, nel frattempo distribuiti e affissi da due giorni in bar, ristoranti e locali pubblici, l'immagine osè con il logo del negozio (la figura stilizzata di una donna piuttosto prosperosa).

Salva la festa patronale, quindi, anche se alla "Gazzetta" l'organizzazione non ha esitato a dire che quella sponsorizzazione era utile a stare senza patemi nelle spese.

La stessa proprietà del sexy shop, contattata dal quotidiano pugliese e lucano, si è detta comunque pronta a sponsorizzare feste patronali in altri paesi.

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