Strage di Berlino

La beffa sull'attacco di Berlino: tunisino "espulso" dopo strage

Solo oggi le autorità tedesche hanno avviato il procedimento. Da un anno sapevano della pericolosità di Anis

La beffa sull'attacco di Berlino: tunisino "espulso" dopo strage

Il tunisino Anis Amri, 24 anni, ricercato in tutta l’Ue per essere l’autore della strage al mercatino di natale di Berlino di lunedì, era giunto in Germania nel luglio del 2015, la torrida estate in cui il cancelliere tedesco Angela Merkel decise di spalancare le porte a tutti i migranti (la Willkomenskultur, la politica delle braccia aperte). Non solo. I documenti necessari per rimandarlo a casa, paradosso crudele, sono stati attivati solo oggi, due giorni dopo la strage di Berlino. Lo riferisce il ministro dell’Interno del Nord Reno-Westfalia Ralf Jaeger specificando che la sua domanda di asilo è stata respinta solo lo scorso giugno, dopo quasi un anno. La sua espulsione è stata ostacolata dalla Tunisia che ha sempre negato che fosse un suo cittadino. Ma di fatto non c'è solo questo elemento a segnalare qualche falla nella sicurezza tedesca. L'altro è legato alla reclusione in Italia. Nelle banche dati in uso alle polizie europee, e non solo, erano stati inseriti tutti gli elementi riconducibili a questa presenza segnata dai reati in Italia.

Dati dunque di cui erano a conoscenza anche le autorità tedesche. Il giovane ha lasciato l’Italia con ogni probabilità lo scorso anno. È arrivato nel 2011, dopo una traversata in barcone dalla Tunisia insieme a migliaia di altri migranti, cui è seguita la permanenza al Centro di identificazione ed espulsione (Cie). Poi una serie di reati: dal danneggiamento per aver provocato un incendio, alle lesioni e al furto di un telefonino. Reati per i quali ha poi subito le relative condanne con pena complessiva a 4 anni di reclusione scontati nel carcere di Palermo. Una volta tornato libero, nei suoi confronti è scattato un provvedimento di espulsione da parte del Questore di Catania, provvedimento che però non viene eseguito perchè dall’altra parte del Mediterraneo la procedura che spettava alle autorità tunisine non è stata fatta nei tempi previsti per legge. Poi di lui - riferiscono in serata fonti investigative - si hanno tracce nel 2015 a Caltanissetta, dove si sarebbe reso responsabile di lesioni ai danni di una persona. Dopo di che è sparito nel nulla, ovvero è andato in Germania, dove ora è ritenuto il presunto responsabile della strage di Berlino. L’esistenza in una banca dati di tutti gli elementi relativi alla presenza in Italia e al comportamento violento, tenuto anche in carcere, significa che Anis Amri non era certo un migrante da lasciare senza controlli adeguati sul territorio tedesco..

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