Cronache

Nigeriano in mutande molesta una donna. Poi manda in ospedale due militari

Lo straniero, che girava in mutande, si è spogliato per strada ed ha iniziato a toccarsi nelle parti intime alla vista di una donna: fermato, ha aggredito i carabinieri in caserma e ne ha mandati due al pronto soccorso

Nigeriano in mutande molesta una donna. Poi manda in ospedale due militari

Gira in mutande, si spoglia davanti a una donna e inizia a masturbarsi per le vie di Bonea (Benevento), poi insulta ed aggredisce i carabinieri intervenuti sul posto.

Responsabile un nigeriano di 24 anni, che durante il pomeriggio di ieri ha creato grossi problemi ai militari della compagnia di Montesarchio (Benevento), allertati da una donna molestata nelle vicinanze della propria abitazione.

La cittadina aveva infatti segnalato la presenza di un africano che, con indosso il solo abbigliamento intimo, si era a lungo aggirato nei pressi della sua casa, per poi spogliarsi completamente ed iniziare a toccarsi nelle parti intime dopo averla vista.

Dopo la segnalazione della donna, a cui si sono poi aggiunte altre telefonate di residenti che avevano assistito a quelle scene indecenti, i carabinieri hanno raggiunto il luogo indicato.

Lo straniero, che nel frattempo si era ricordato di avere dei vestiti, è stato rintracciato e condotto in caserma per le consuete operazioni di identificazione, ma qui ha poi dato il peggio di sè. Prima il vano tentativo di depistare i militari fornendo false generalità, poi la rabbia furiosa, gli insulti e le minacce contro di essi.

Il fortissimo stato di agitazione dell'africano ha spinto gli uomini dell'Arma a richiedere l'intervento di un'ambulanza del 118 per una sedazione, ma il 24enne è scattato ben prima dell'arrivo sul posto dei sanitari.

Pugni e calci contro i carabinieri, due in particolar modo, che sono riusciti a bloccarlo con grande fatica e grazie al pronto intervento di alcuni colleghi. Per loro, finiti al pronto soccorso dell'ospedale di Benevento, 7 giorni di prognosi.

Lo straniero, arrestato con l'accusa di atti osceni in luogo pubblico, falsa attestazione di identità, resistenza, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale, si trova dietro le sbarre di una cella di sicurezza in attesa di giudizio direttissimo.

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