Il Pd è in via di estinzione e ammaina la bandiera anche in Toscana, la più rossa delle regioni. I Cinque Stelle se li conosci li eviti e non riconfermano nessuno dei sindaci uscenti. Il centrodestra è più che vivo e nella sua confusa formazione, con i tre partiti storici che si scambiano voti tra loro e le liste civiche che fanno il pieno, si conferma di gran lunga la prima formazione politica. Queste, in estrema sintesi, sono le indicazioni della tornata elettorale amministrativa di domenica. In questo momento Matteo Salvini si conferma come una straordinaria macchina da voti (grazie anche a un'esposizione mediatica costante e aggressiva) e Forza Italia sembra reagire allo choc del 4 marzo, giorno in cui perse nelle urne il ruolo guida della coalizione.
La domanda ora è inevitabile: per quanto la Lega riuscirà a tenere il doppio binario che la vede al governo con i grillini e sul territorio alleata con i loro avversari? Moglie e amante possono anche per un po' fingere di non vedere e dire agli amici che tutto va bene. Ma si sa come vanno le cose, oltre un certo limite una delle coppie scoppia, e quasi mai per volontà del fedifrago che anzi ha tutta la convenienza a prolungare il più possibile l'innaturale triangolo.
Matteo Salvini, quindi, farà di tutto per non alterare questo delicato equilibrio che di volta in volta gli consente di pescare a destra (Forza Italia) e a manca (Cinque Stelle). Già, ma i due interessati che ne pensano? Ufficialmente non ci sono problemi, anzi piovono dichiarazioni rassicuranti da entrambe le parti. E Salvini ben sa che senza Forza Italia (e Fratelli d'Italia) non vincerebbe (quasi) nessuna elezione e che senza i grillini mai sarebbe arrivato al governo.
E allora c'è da chiedersi fino a quando Berlusconi e Di Maio saranno disposti a nutrire un partito - la Lega - che un giorno, ben pasciuto, potrebbe anche divorarli. Penso che lo scopriremo presto.
E tutto lascia pensare che i primi a porre sul tavolo la questione dell'impossibile convivenza saranno i Cinque Stelle, che partiti alla guida della carrozza rischiano di ritrovarsi a piedi. Berlusconi non ha fretta. Il suo stare defilato di questi tempi più che una ritirata fa venire in mente il vecchio saggio che si siede sulla riva del fiume ad aspettare. Non dico un cadavere ma qualche cosa di simile.
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