Bergamo, lite sul presepe vietato in una scuola. Salvini: "Lo porto io"

Il preside di un istituto di Bergamo lo trova "discriminatorio" e per questo non lo fa realizzare. E il crocifisso? "Se lo tolgo se ne fa una questione di Stato"

Bergamo, lite sul presepe vietato in una scuola. Salvini: "Lo porto io"

L'istituto comprensivo De Amicis di Bergamo, al quartiere Celadina, potrebbe rimanere anche quest'anno senza un presepe. Lo ha deciso il preside, Luciano Mastrorocco, convinto che realizzarlo sarebbe "discriminatorio" verso quegli alunni che professano un'altra religione e fermamente deciso a non cambiare idea, neppure se lo chiedesse la maggior parte dei genitori.

Una polemica che si ripete ogni anno, se non qui in altre scuole italiane e che genera sempre polemiche. Sufficienti a far muovere, in questo caso, il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che ha annunciato per oggi una visita alla scuola per donare personalmente un presepe.

"Perché togliere ai bambini, di qualunque razza e cultura, il bello del Natale?", si è chiesto il leader del Carroccio, a cui ha dato manforte il senatore Carlo Giovanardi (Nuovo Centrodestra), convinto che se si seguisse la politica del preside su ogni cosa si finirebbe per "abrogare la festività del 25 dicembre".

La critica alla scelta del preside è però bipartisan. Anche Edoardo Patriarca, componente della commissione Affari sociali del Partito Democratico, ha condannato la scelta, sottolineando "una scarsa percezione della realtà" di Mastrorocco. "Essere multiculturali e rispettare tutte le religioni non vuol dire negare le nostre radici".

Tre studenti su dieci dell'istituto De Amicis hanno origini straniere. In alcune classi uno su due non ha genitori italiani.

E Mastrorocco, convinto che "a scuola non ci devono essere simboli che dividono" da anni non fa realizzare il presepe. Lascia però il crocifisso appesso nelle aule: "Se lo tolgo se ne fa una questione di Stato".

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