Agguato a Napoli, fermate dalla polizia quattro persone. In manette gli autori del raid e due ambulanti italiani ritenuti dagli inquirenti loro complici e basisti.
Sono finiti in manette Gennaro Cozzolino e Valerio Lambiase, rispettivamente di 39 e 28 anni. Sono ritenuti gli autori materiali dell’aggressione contro i venditori senegalesi durante la quale è rimasta ferita a un piede una bambina di appena dieci anni. A premere il grilletto sarebbe stato, secondo gli inquirenti, Cozzolino. Lambiase, invece, si era armato con una mazza da baseball. Insieme a loro c’erano altre due persone, due venditori ambulanti italiani di 33 e 25 anni che avrebbero preso parte al raid per punire i senegalesi del fatto che offrivano, secondo loro, merce a prezzi eccessivamente ribassati, “guastandogli” il mercato.
L’ordine di colpire gli ambulanti di Forcella sarebbe arrivato direttamente dai vertici del clan Mazzarella. Questi, infatti, volevano costringere i senegalesi a pagare il pizzo settimanale per poter svolgere in pace e tranquillità i loro affari. Somme che non sembrano nemmeno molto esose ma che sarebbero state conteggiate e “rapportate” alla presunzione di guadagno dei venditori africani. Chiedevano loro, infatti, trenta euro a settimana. I senegalesi, di pagare, non volevano proprio saperne.
Come riporta Repubblica di Napoli, il fratello di Valerio Lambiase, Gianmarco, era stato ucciso a marzo del 2015 in un agguato camorristico, con ogni probabilità per una resa dei conti.
Nell'inchiesta sarebbero coinvolti anche altri due indagati, un minorenne e un altro uomo che però al momento risulta ancora irreperibile.L'agguato è avvenuto il 4 gennaio scorso, a mezzogiorno, nell'area mercato della Duchesca. Nel raid rimase ferita una bimba di dieci anni, senegalese, colpita al piede da un proiettile sparato dai malviventi.
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