Dal palco del Festival di Sanremo alla fredda cella di un carcere. È la triste parabola della cantante albanese Elsa Lila arrestata nella giornata di ieri nel corso di un'operazione per il contrasto di un gruppo criminale dedito al traffico di droga condotto dalla Squadra Mobile di Roma con l'ausilio del Reparto Prevenzione Crimine, dell'Upgsp e della Squadra mobile di Viterbo, su richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma ed emessa dal Gip del Tribunale di Roma.
Nel blitz delle forze dell’ordine, avvenuto tra le province di Roma e Viterbo, insieme alla donna sono state fermate anche altre 8 persone che, come riporta il Messaggero, sono fortemente indiziate a vario titolo dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e alla cessione e detenzione ai fini di spaccio. Tra i destinatari dell'ordinanza ci sono anche due persone di origini albanesi che risultano latitanti e una italiana mentre un altro uomo è nel frattempo deceduto.
Elsa Lila è ritenuta presunta responsabile di aver ricoperto il ruolo di "cassiera" di un gruppo criminale italo-albanese dedito allo spaccio di droga. Secondo le prime informazioni il gruppo in questione aveva come base Acilia ma che era collegato con Viterbo e Roma: nella Capitale aveva un deposito di stoccaggio della droga nel quartiere Primavalle.
Dalle indagini sono emerse le modalità con le quali agiva il gruppo criminale: quest’ultimo acquistava la droga e poi la trasportava su veicoli intestati a terzi. Successivamente scattava la seconda parte che prevedeva di nascondere le sostanze stupefacenti nelle case e nei box. Infine la droga veniva consegnata agli spacciatori che la vendevano ai clienti. Gli agenti hanno ispezionato il locale che, secondo le accuse, veniva utilizzato come una sorta di "magazzino centrale" e hanno sequestrato più di 100 chili di droga.
Tra gli arrestati, oltre alla cantante che ha partecipato al Festival di Sanremo nel 2003 e nel 2007, c'è Petrit Bardhi, detto Tity, un pugile dilettantistico di 46 anni già implicato nelle operazioni effettuate dal
Gico della Guardia di Finanza. L’uomo, insieme a Arben Zogu, è considerato un appartenente al gruppo di Ponte Milvio di Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, il capo ultrà laziale ucciso nell'agosto 2019.
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