Cronache

Bologna, nuove minacce al leader leghista: "Soprattutto spara a Salvini"

La scritta con lo spray nero è comparsa su un muro del quartiere Cirenaica, alla periferia di Bologna. La denuncia della Lega: "C'è chi preferisce l'istigazione all'odio e alla violenza alla normale dialettica politica"

Bologna, nuove minacce al leader leghista: "Soprattutto spara a Salvini"

Nella città patria delle sardine spunta l’ennesima minaccia di morte al leader della Lega. "Soprattutto spara a Salvini" è la frase che è stata impressa con la vernice nera su un muro del rione Cirenaica, alla periferia Est di Bologna. La scritta è comparsa mentre ancora impazzano le polemiche sul blitz al citofono del segretario leghista al Pilastro.

Per Gianluca Vinci, segretario del partito in Emilia si tratta "dell’ennesima spregevole minaccia di morte, stavolta nella democratica Bologna, nel rione Cirenaica, dove evidentemente c'è chi preferisce l'istigazione all'odio e alla violenza piuttosto che la normale dialettica politica". "Ci auguriamo che i responsabili vengano presto individuati e consegnati alla giustizia", ha detto il deputato esprimendo solidarietà al segretario del Carroccio. "La Lega – promette -non arretra di un millimetro".

Non è la prima frase offensiva che compare sui muri della città emiliana. Lo scorso luglio un murales con scritto "Salvini muori" era apparso sotto i portici di via Santo Stefano. Ad indignarsi all’epoca era stato anche Lodo Guenzi, il cantante de Lo Stato Sociale. Tutto fuorché un simpatizzante leghista. Ma, aveva detto: "Lasciamo agli altri questo schifo e scegliamo l’intelligenza". Un appello caduto nel vuoto visto che ad inizio gennaio è stata la volta di altri graffiti offensivi, quelli contro il Sap, con cui è stato imbrattato il cinema teatro Antoniano, dove proprio il segretario della Lega era atteso per un evento organizzato dallo stesso sindacato di polizia.

"Però saremmo noi a seminare odio, mi aspetto la reazione indignata di tantissimi intellettuali di sinistra", ha scritto in serata il diretto interessato su Twitter. A rispondere all'appello è proprio il governatore emiliano Stefano Bonaccini, che parla di "frase inaccettabile". "Mi indigno io, Matteo", ha scritto sui suoi canali social l'esponente del Pd. "Gli avversari si affrontano politicamente, non si minacciano", ha aggiunto.

Nel capoluogo dell'Emilia Romagna Salvini era stato anche contestato qualche giorno prima della chiusura della campagna elettorale. Alcuni passanti avevano fischiato il leader della Lega apostrofandolo come "fascista". "Torna nelle fogne", "vai a lavorare" e "vattene da Bologna" erano state alcune delle frasi urlate nel mercato di piazza VIII Agosto, dove il politico di centrodestra aveva fatto tappa durante il suo tour elettorale.

Le ultime elezioni regionali hanno confermato il ruolo di roccaforte rossa della principale città dell’Emilia Romagna: nel comune ha trionfato il candidato del centrosinistra che ha ottenuto il 64,79 per cento delle preferenze contro il 31,18 della sfidante di centrodestra Lucia Borgonzoni. Blindato dalla sinistra anche il rione Pilastro, quello della discussa citofonata di Salvini alla famiglia tunisina.

Qui la Lega ha perso qualche punto percentuale passando dal 27 per cento delle ultime elezioni europee al 24 per cento ottenuto nelle regionali di domenica.

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