Cronache

C'è un omicida nel centro migranti. La Lega al Questore: "Fare chiarezza"

Tra i migranti ospitati in un ex albergo di Esino Lario (Lecco) c'è anche un assassino del Gambia. Il sindaco: "Non ne sapevo nulla". La Lega attacca la Questura

C'è un omicida nel centro migranti. La Lega al Questore: "Fare chiarezza"

Tra i richiedenti asilo, ospitati a Esino Lario, piccolo Comune in provincia di Lecco, c'è persino un assassino. Secondo quanto ricostruito dal Giorno, lo straniero sarebbe fuggito dal Gambia per scampare all'ergastolo. È uno degli esagitati che venerdì scorso hanno assediato gli uffici comunali e minacciato gli impiegati che stavano lavorando (guarda il video) urlando "Vogliamo la residenza!".

"Sono scappato in Italia dal Gambia perché ho ucciso una persona in un incidente d’auto, in Gambia mi avrebbero messo in prigione a vita e qualcuno avrebbe anche potuto uccidermi". Come racconta il Giorno, Jiobe Aboubakar è uno dei richiedenti asilo ospitati nell'ex albergo "La montanina" a Esino Lario. Eppure, in Italia, una persona che scappa da un omicidio stradale, se beccata, va dritto in carcere. La sua presenza nella struttura di accoglienza che getta parecche ombre sul sistema Italia. "È scandaloso e inaccettabile e conferma il rischio ed i pericoli che la Lega sta denunciando dall'inizio di questa ondata immigratoria - tuonano Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda, e Flavio Nogara, segretario provinciale della Lega Lecco - un richiedente asilo che ha commesso un omicidio fugge dal Gambia sbarca in Italia e trova la libertà, oltre al mantenimento a 1100 euro a spese dei contribuenti, dichiarandosi richiedente asilo". D'altra parte è lo stesso sindaco Pietro Pensa ad ammettere di non saper nulla ("assolutamente niente") della presenza di un assassino tra i richiedenti asilo ospitati. "Non ci viene data alcuna informazione sulle persone che arrivano - spiega il primo cittadino al Giorno - non sappiamo da dove vengono e perché sono qui, non abbiamo notizie, in compenso dovremmo dare loro la residenza come agli altri cittadini di cui sappiamo tutto".

Venerdì scorso una decina dimigranti ha preso d'assalto il Comune per chiedere la residenza. Sono entrati negli uffici e hanno addirittura minacciato alcuni impegati. Ora il sindaco Pensa vuole vederci chiaro: "Indipendentemente dalla questione residenza - spiega al Giorno - voglio informazioni precise su tutte le persone che sono qui, su chi va e chi viene". La Lega Nord, a Esino Lario, è sul piede di guerra. "Noi questo rischio - tuona Grimoldi - lo stiamo denunciando con forza da tempo ma nessuno voleva ascoltarci. Quanti dei richiedenti asilo che sono liberi di girare per i nostri comuni, ai quali i Prefetti, come quello di Lecco, vogliono regalare la residenza, potrebbero aver commesso dei reati nel loro paese?". E Nogara chiede: "Ma è mai possibile che non ci sia nessun controllo e nel nostro Paese siano liberi di girare come turisti?".

Dopo lo scoop del Giorno, in molti si interrogano sulle responsabilità della cooperativa che gestisce il centro di accoglienza che ospita l'omicida. "Se questa dichiarazione è stata fatta con naturalezza ad un giornalista - chiede Nogara - volete che chi è con loro tutto il giorno non lo sapesse?". Da qui la richiest alla Questura di fare chiarezza su questo caso e al Prefetto di restringere la libera uscita dai centri dei richiedenti asilo dei quali nulla sappiamo. "Temevamo l'ingresso di jihadisti nel nostro Paese e così è successo, di delinquenti e così è successo.

Ora basta chiudiamo le frontiere subito".

Commenti