Calze vendute a forza con botte e minacce: smantellato racket sull'A1

Dal 2013, una banda di pregiudicati chiamati i "calzinari" si aggirava per le aree di sosta tra Milano e Piacenza e costringeva dipendenti e clienti dell'autogrill a comprare sotto minaccia, anche a 20 euro, calze rubate e di pessima qualità.

Calze vendute a forza con botte e minacce: smantellato racket sull'A1

Si aggiravano per le aree di sosta tra Milano e Piacenza e costringevano clienti e dipendenti dell'autogrill a comprare calze rubate e di pessima qualità anche a 20 euro al paio. Un vero e proprio racket del calzino. La polizia stradale di Lodi e di Guardamiglio ha interrotto un'attività di estorsione che per quanto singolare andava avanti dal 2013 e terrorizzava ogni giorno decine di persone. In 12 sono finiti agli arresti, tutti pregiudicati di origine campana, con a carico inoltre varie misure di prevenzione.

«Troverai un bel regalino sulla macchina», «La macchina non la ritrovi più», «Siamo di Scampia, lo sai vero cosa si fa a Scampia?» sono le minacce che, come riportato da IlPiacenza, per anni si sono sentiti rivolgere non solo gli automobilisti di passaggio, ma soprattutto i lavoratori e direttori dell'area di sosta. La banda criminale che in 6 anni ha imperversato per gli autogrill sull'A1 era composta da 32 persone. Alcune delle attività hanno registrato un calo degli incassi anche del 40%. Ogni giorno i taglieggiatori si piazzavano nelle loro aree di competenza, delle aree di sosta di San Zenone, Somaglia e Fiorenzuola, lungo la Milano-Napoli.

Le indagini coordinate dal sostituto procuratore Matteo Centini hanno ricostruito un clima di omertà, grazie a metodi che ricordano quelli di stampo mafioso, instaurato tra le vittime per paura di ritorsioni. In diversi casi i malcapitati venivano accerchiati e picchiati. Spesso bastava solo la minaccia per farsi consegnare anche 70 euro tutti in una volta. I membri del gruppo criminale riuscivano a portare a casa centinaia di euro ogni giorno.

Le 7mila paia di calze sequestrate nei mesi dagli agenti della polizia stradale si è scoperto essere anche rubate dai negozi del Milanese. Ma il racket non si limitava ai calzini, nei parcheggi il gruppo vendeva anche la cocaina a camionisti in transito. Gli arrestati erano dei pendolari della malavita e alloggiavano in hotel diversi dai quali se ne andavano senza pagare, contando sulla paura dei titolari nel denunciarli.

I componenti dell'organizzazione si trovano

adesso tutti in carcere, tranne uno ancora irreperibile, accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata all'estorsione, lesioni, danneggiamento, riciclaggio, con l'aggravante delle misure di prevenzione.

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