Coronavirus

La previsione della Capua: "Italia a un passo dalla svolta"

La virologa è intervenuta all'evento "Focus live", e ha lanciato un appello: "Questo sarà il Natale della famiglia ristretta. Vi prego rispettatelo questo virus perché non possiamo permetterci di far finta che non esista"

La previsione della Capua: "Italia a un passo dalla svolta"

Nella lotta contro il Coronavirus il nostro Paese sarebbe ormai arrivato ad un punto di svolta: questa almeno l'opionione della dottoressa Ilaria Capua, direttrice di un dipartimento dell'Emerging Pathogens Institute dell'Università della Florida. Intervenuta a "Focus live", manifestazione di divulgazione scientifica organizzata da Focus presso il Museo Scienza e tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, l'esperta è tornata a parlare dell'emergenza sanitaria, e si è detta fiduciosa, precisando comunque che tutti i Paesi del mondo devono prepararsi per non farsi più trovare vulnerabili nel prossimo futuro. Quanto all'Italia, la situazione starebbe per cambiare. I segnali, secondo Capua, ci sono: "Credo che l'Italia sia a un passo dalla svolta. Le cose vanno meglio e la situazione è più sotto controllo". Questo, però, non deve portare i cittadini ad abbassare la guardia. "La pandemia ci sta dando messaggi forti e chiari, ci dice che tante cose non vanno", spiega infatti la dottoressa, come riportato da "AdnKronos". "Per esempio ci dice che non siamo in grado di sostenerne un'altra simile".

Essenziale, adesso, organizzarsi per mettere insieme un sistema più resiliente. "Dobbiamo in questo momento riprogettare i sistemi nei quali viviamo e operiamo, anche il nostro rapporto con la natura e con le altre specie animali", dice la Capua. "Se noi andiamo a invadere determinate aree e nel contempo creiamo situazioni ad alto rischio, ciò può succedere ancora. Dobbiamo fare in modo che se ciò dovesse succedere ancora non ne becchiamo un'altra come questa ma ci sappiamo muovere e abbiamo città più resilienti, strutture sanitarie più elastiche e rispondenti all'emergenza, livello di digitalizzazione che ci permette di lavorare meglio, da remoto e inquinare meno. Ciò serve a fare aprire gli occhi alle persone".

L'essere umano, aggiunge la dottoressa, ha creato dei sistemi che non sono compatibili con la nostra fragilità. Questi sistemi, insiste l'esperta, dovrebbero essere più consoni alla reatà in cui viviamo. Il vaccino? Da solo non basterà a porre fine a questa battaglia. "I vaccini sono degli strumenti messi in campo per gestire e progressivamente ridurre l'impatto di questa emergenza", precisa la Capua. "Arriveranno forse alla fine dell'inverno. Ma il vaccino non è magico. Ci potrebbe volere un mese per raggiungere l'immunità". E ancora: "Il vaccino è un pezzo del puzzle. Bisogna fare i conti con la realtà, scavallare l'inverno ed essere pronti per una primavera di rinascita".

Del resto la popolazione umana si è trovata di fronte ad un virus nei confronti del quale non era preparata."È un cigno nero, ha delle caratteristiche uniche, di assoluta eccezionalità", afferma la Capua."Spero che tra 5 o 10 anni questo coronavirus diventi il nuovo virus del raffreddore".

Nel corso del suo intervento la dottoressa ha anche affrontato il tema Natale, precisando che questa volta sarà necessario trascorrere le feste in modo più contenuto: "Come farò il Natale? Saremo al massimo tre. Questo sarà il Natale della famiglia ristretta, che magari ci farà capire il valore vero della famiglia allargata.

Vi prego rispettatelo questo virus perché non possiamo permetterci di far finta che non esista o che non sia in grado di provocare danni ancora peggiori rispetto a quelli che ha provocato".

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