C'è una foto che sta facendo discutere. Ritrae Christian Gabriel Natale Hjort, l'americano di 18 anni coinvolto nell'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, ammanettato e bendato su una sedia della caserma dove è stato portato dopo l'arresto. Non sappiamo perché i militari abbiano deciso di bendarlo, forse c'è una ragione logica o forse no, è stata solo la rabbia del momento. Quella foto, disgraziatamente messa in circolazione, non dimostra alcuna violenza fisica, semmai psicologica. Il comando ha aperto un'inchiesta, vedremo. Ma già da oggi possiamo dire una cosa: chi mette, per via di una benda, sullo stesso piano i carnefici (i due ragazzi americani) e le loro vittime (i carabinieri) commette un madornale errore.
Sono ben altre le fotografie che non vorremmo mai vedere e in questa pagina ne pubblichiamo una piccola carrellata. Sono quelle dei carabinieri morti ammazzati nell'esercizio del loro dovere. Vale la pena di guardarle per non dimenticare mai chi sta dalla parte giusta e chi no.
È facile giudicare seduti in poltrona al caldo degli affetti. Diverso è trovarsi in prima linea a tu per tu con la morte. Curiosando sul sito «Donne dei carabinieri» ho trovato una storia, credo inventata nella forma ma non nella sostanza, che meglio di qualsiasi editoriale o dotta analisi spiega lo Stato d'animo e i tormenti di un carabiniere impegnato sul fronte della quotidianità. Eccola.
«Ci hanno chiamato... tre ladri sono entrati in una casa. Dentro ci sono una madre e due bimbi terrorizzati, ci implorano di fare presto!».
«Ok andiamo... ma mi raccomando non correre... rispetta i limiti di velocità e i semafori, altrimenti qualcuno ci filma, ci mette su Youtube e dice che noi ce ne sbattiamo del codice della strada... e giù commenti contro di noi...».
«Ma come? Ma stai scherzando? Lì dentro potrebbero esserci tua moglie e i tuoi figli!».
«Ma non sono loro... né tuoi parenti, giusto? Quindi vai piano... ricordati che se facciamo l'incidente per correre in aiuto di questa perfetta sconosciuta ti ripaghi la macchina per intero... senza parlare se nell'incidente facciamo male a qualcuno...».
«Ma santiddio, noi abbiamo fatto un giuramento...».
«Io ho giurato ai miei familiari che tutti i santi giorni farò rientro a casa sano e salvo... e tra i due neanche ti sto a dire quale per me sia il più importante. Tu sei giovane, hai voglia... ma non conosci la strada, le sue regole, non conosci la gente comune, non conosci i giornali, non conosci la magistratura... Io sono più vecchio di te, sono anni e anni che sto col culo su questa fottutissima gazzella e ti devo mettere in guardia. Se noi ora corriamo e, con l'aiuto di Dio, non facendo incidenti, arriviamo mentre quelli stanno ancora in casa che facciamo?».
«Come che facciamo? ma stai scherzando? Interveniamo, li blocchiamo e li arrestiamo!».
«Ahahahaha beata gioventù... se noi corriamo e li troviamo dentro vedrai che quelli tenteranno di scappare e per farlo non esiteranno a colpirci o ferirci con armi se mai ne avessero. Noi che dovremmo fare? Difenderci e ingaggiare magari una colluttazione per arrestarli? E se ci facciamo male? Se uno di quelli ha l'Aids o l'epatite e ce li becchiamo sporcandoci con il loro sangue? Chi lo dice alle nostre famiglie? E se invece nella colluttazione gli rompiamo qualcosa? Dobbiamo lavorare il resto della nostra vita per ripagarli invece di spendere i soldi per i nostri figli. Poi, sai, domani i giornali e le trasmissioni in tv come ci godrebbero? Farebbero vedere i carabinieri violenti, fascisti, nazisti, razzisti che si scaglierebbero, solo per il sapore macabro della battaglia, contro tre poveri cristi che per mangiare erano entrati dentro un'abitazione per racimolare qualcosa. Allora domani leggeremmo su Facebook i commenti contro 'sti due bastardi di carabinieri violenti... Invece noi andiamo piano piano, ci facciamo sentire con le sirene prima di arrivare così quelli scappano e noi non abbiamo nessun problema!».
«Sono confuso... io mi sono arruolato per aiutare la gente...».
«Anche io amico mio, ma le cose cambiano... il grande Indro Montanelli una volta scrisse: si pretende che i carabinieri frughino nell'immondizia ma non si accetta che si sporchino le mani. Allora noi le mani non ce le sporchiamo, aspettiamo semplicemente che passi il camion della nettezza urbana...».
«... Dici?».
«Dico, figliolo... facciamo che la gente che scrive contro di noi oggi, si trovi in difficoltà domani... e vediamo come se la cava... tanto a noi lo stipendio ce lo pagano lo stesso... perché andare a cercare i problemi? Poi se questi sono talmente scemi da farsi trovare ancora dentro e li arrestiamo senza problemi, domani leggeremo sui giornali che gli uomini, magistralmente diretti dall'Ufficiale e grazie alle sue direttive operative e di pianificazione, traevano in arresto bla bla bla... Amico mio...
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