Caserta, preso capo jihadista: dirigeva il traffico di migranti

Un tunisino, indagato anche dalla procura distrettuale antiterrorismo di Napoli per associazione con finalità di terrorismo internazionale, sarebbe il capo di banda di trafficanti di migranti

Caserta, preso capo jihadista:  dirigeva il traffico di migranti

Un tunisino, indagato anche dalla procura distrettuale antiterrorismo di Napoli per associazione con finalità di terrorismo internazionale, sarebbe il capo di banda di trafficanti di migranti. È quanto hanno scoperto i carabinieri del Ros che stanno eseguendo, nelle province di Caserta e Napoli, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa su richiesta della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di 8 stranieri indagati per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al falso documentale. Al centro delle indagini dell’operazione denominata ’haragà, un’organizzazione criminale che, in cambio di denaro, predisponeva e faceva rilasciare da aziende tessili compiacenti, contratti di lavoro e buste paga fittizie in favore di altri immigrati maghrebini, consentendogli di ottenere il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lavoro, regolarizzando così la posizione sul territorio nazionale. Promotore del sodalizio criminale il tunisino, indagato anche dalla procura distrettuale antiterrorismo di Napoli per associazione con finalità di terrorismo internazionale assieme ad altre persone in via di identificazione. Gli investigatori del Ros hanno documentato la sua progressiva auto-radicalizzazione, manifestata anche attraverso social network, commentando tra l’altro favorevolmente i recenti attentati di Parigi.

Per l'arresto di Mohamed Khemiri, il tunisino arrestato per associazione per delinquere e reati legati al l'immigrazione clandestina, sono state decisive le intercettazioni secondo quanto emerge dagli atti napoletani, frutto del lavoro dell'antiterrorismo guidato da Luigi Alberto Cannavale e dell'aggiunto Fausto Zuccarelli.

E il Mattino riporta alcuni post pubblicati sui social: "Sono Isissiano finché avrò vita. E se morirò vi esorto a farne parte". Contro Khemiri la procura diNapoli aveva chiesto l'arresto in cella, senza ottenerlo. Il gip aveva rigettato la richiesta a di arresto.

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