Cronache

Il caso della "strega" nella scuola del bresciano

C'è una "strega" in una scuola di Mocasina? Alcune mamme si sarebbero lamentate per un progetto scolastico. E la vicenda potrebbe finire in Parlamento

Il caso della "strega" nella scuola del bresciano

C'è una strega in una scuola del bresciano? A leggere alcuni articoli apparsi in rete questi giorni sembrerebbe di sì.

La storia è questa: in un istituto primario di Mocasina alcune mamme - almeno secondo La Nuova Bussola Quotidiana - hanno protestato perché non informate di un progetto. La "strega sincretista" Ramona Parenzan, che si farebbe chiamare "Romilda" e che sarebbe impegnata in un vero e proprio tour scolastico lombardo, avrebbe fatto bere pozioni e avrebbe distribuito amuleti (una conchiglia) a dei bambini di prima elementare.

La scuola interessata e l'amministrazione comunale la raccontano in modo diverso: "Potremmo anche denunciare per diffamazione chi ha infangato il nome della scuola con accuse ridicole - ha dichiarato la dirigente scolastica Sabina Stefano -. Fra l’altro il progetto era stato presentato anche ai genitori". L'attività interculturale, si legge sul quotidiano Brescia Oggi, riguardava sì la magia e la stegoneria, ma in un contesto fiabesco. "Capisco che una mamma possa preoccuparsi - ha dichiarato Simonetta Gabana, sindaco di Calvagese - ma sarebbe stato meglio parlarne con gli insegnanti, che avrebbero chiarito tutto. Il progetto era stato esaminato e approvato, i bambini non sono mai stati lasciati soli dagli insegnanti". C'è, specie in una parte di mondo cattolico, chi resta convinto della pericolosità di queste pratiche.

Questa storia ha suscitato parecchio scalpore mediatico e l'avvocato Simone Pillon, neoparlamentare della Lega e attivista pro life e pro family, ha annunciato che la sua prima interrogazione parlamentare riguarderà proprio questo caso: "Nelle scuole della mia Brescia, dopo il Gender, sono arrivati a imporre la stregoneria, ovviamente all'insaputa dei genitori. Appena insediato farò una interrogazione parlamentare su questa vergognosa vicenda", ha scritto in un post su Facebook riportato anche dall'Espresso. "Ma quale caccia alle streghe - ha dichiarato poi Pillon intervistato sul caso - non mi stupiscono le forzature di certa stampa. Ciò che ho annunciato di voler fare - e che certamente farò - è verificare tramite gli appositi strumenti a mia disposizione da cittadino eletto in Parlamento se le gravi e circostanziate segnalazioni di alcuni genitori siano vere: se cioè a Mocasina siano state rappresentate davanti a bambini delle elementari pratiche di fatto proprie del rituale occultista ed esoterico (che esiste eccome, purtroppo), senza informare precisamente i genitori degli alunni su ciò che sarebbe stato detto e fatto, e senza ottenere il loro preventivo consenso, nel rispetto dell'art. 30 della Costituzione e dell'art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani". Altre mamme, però, avrebbero preso le parti della Parenzan. Una lettera di una di queste ospitata da un blog de Il Fatto Quotidiano parla di "Tribunale dell'Inquisizione", di "caccia alle streghe" e di "un articolo diffamatorio". Quanto mostrato e assegnato in classe da "strega Romilda", ancora, farebbe naturalmente parte dell'immaginario infantile dei piccoli studenti e gli "elementi" utilizzati per i "riti" sarebbero del tutto innocui.

Le versioni sono contrastanti. Da una parte c'è chi parla di "esagerazioni" e di infondate accuse di "magia nera", dall'altra il portale diretto da Riccardo Cascioli ha pubblicato quelle che sarebbero delle vere e proprie testimonianze: "La strega aveva detto loro di soffiare sull’amuleto, di metterlo sotto il cuscino e di esprimere un desiderio non materiale senza raccontare nulla ai genitori, solo così si sarebbe avverato tre giorni dopo". Il bambino, si legge su La NBQ, "ha sanguinato dal naso sporcando tutta la federa, un altro bambino dal giorno dopo la visita della strega ha cominciato a svegliarsi agitato la notte e a non dormire. Un altro ha fatto due volte la pipì a letto". I bambini, insomma, sarebbero finiti per essere turbati da quanto appreso durante il progetto scolastico.

Riti esoterici o inoffensive e regolari attività scolastiche? Il caso sembra destinato a far discutere ancora.

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