Dopo la mozione di sfiducia chiesta dal centrodestra e da + Europa nei confronti del ministro della Giusizia Alfonso Bonafede, conlusasi con un nulla di fatto ed il salvataggio del guardasigilli, toccherà presto al leader del Carroccio Matteo Salvini sottoporsi ad una votazione.
È notizia di stasera, infatti, che il prossimo lunedì 25 maggio la giunta per le immunità e le elezioni del Senato presieduta da Maurizio Gasparri tornerà a discutere sul caso Open Arms, che vede l'ex vicepremier leghista al centro di un'indagine portata avanti con estrema determonazione da parte della magistratura. La votazione sull'eventuale autorizzazione a procedere richiesta dal tribunale dei ministri di Palermo è fissata per il giorno succesivo (martedì 26 maggio), alle ore 10.
Passata l'emergenza Coronavirus, che aveva portato ad un fermo delle attività dei tribunali, i procedimenti contro Salvini sono immediatamente ripresi. Ed ora ci si chiede se il capo della Lega sarà salvato come è accaduto per il grillino Bonafede.
Proprio questa mattina il quotidiano "La Verità" ha riportato una notizia a dir poco scioccante, pubblicando i messaggi scambiati fra alcuni magistrati in una chat di Whatsapp. Uno scambio in cui si evince il semplice desiderio di attaccare l'ex ministro dell'Interno.
"Mi dispiace dover dire che non vedo veramente dove Salvini stia sbagliando. Illegittimamente si cerca di entrare in Italia e il ministro dell'Interno interviene perché questo non avvenga. E non capisco cosa c'entri la Procura di Agrigento", scriveva il magistrato Paolo Auriemma al collega Luca Palamara. "Hai ragione. Ma adesso bisogna attaccarlo", aveva replicato quest'ultimo.
"Con quale serenità potrà esprimersi la giustizia italiana?", si domanda il leader del Carroccio durante una diretta su Facebook. "Il capo dello Stato ritiene normale questo tono e questo contenuto fra magistrati? Questo il risultato: qualche centinaio di pagine di fascicoli di interrogatori e di deposizioni. Io sono tranquillo, perchè ho difeso l'onore, la sicurezza e la dignità del mio Paese. Non sono tranquillo da italiano, perchè se quello che abbiamo letto oggi sul quotidiano 'La Verità' corrisponde, e non ne dubito, al vero, che ci sia qualcuno che amministri la giustizia nel nome e nell'ideale che la legge sia uguale per tutti qualche dubbio me lo fa venire", attacca Salvini.
"Spero che chi di dovere intervenga, non tanto per una preoccupazione mia perchè non ho sequestrato nessuno, quanto perchè mi preoccupa che uno venga attaccato solo e soltanto per motivi politici. Non mi fa stare tranquillo", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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