Cronache

Catania, l'ivoriano si dice innocente. E l'autopsia non esclude la violenza

Kamara ribadisce di non avere ucciso i due coniugi, ma la sua versione non sembra reggere

Catania, l'ivoriano si dice innocente. E l'autopsia non esclude la violenza

Ci vorranno sessanta giorni per avere l'autopsia completa, ma nel frattempo già oggi la procura siciliana avrà in mano i primi risultati degli esami sui due coniugi di Pelagonia uccisi due giorni fa durante una rapina in villa.

Per la morte di Vincenzo Solano e di Mercedes Ibanez, 68 e 70 anni, è stato fermato l'ivoriano Mamadou Kamara, sbarcato a Catania l'8 giugno e ospite del Centro d'accoglienza per richiedenti asilo di Mineo. E se c'è chi, come Laura Boldrini, parla di "responsabilità individuali", invitando a non generalizzare, dal centrodestra e dalla famiglia arrivano accuse allo Stato e la richiesta di fare di più.

Per ora le prove sono inidiziarie, ma una fonte giudiziaria sentita dall'Ansa ritiene possibile che la Ibanez sia stata violentata. Bisognerà però aspettare successive analisi per una sicurezza maggiore.

Nel borsone che domenica Kamara aveva con sé c'erano un pc portatile, due cellulari, una videocamera, alcune macchine fotografiche e una catenina d'oro. Tutti oggetti che appartenevano ai Solano. Ma Kamara continua a professarsi innocente.

"Non c'entro nulla, perché mi tenete qui?", avrebbe detto agli ufficiali di polizia durante l'interrogatorio, a quanto riporta il Corriere della Sera. Il presunto killer sostiene di avere trovato la refurtiva in un cassonetto sul ciglio della strada fuori Mineo.

Ma la sua versione dei fatti, dicono gli inquirenti, fa acqua da tutte le parti.

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