Neonato morto dopo un intervento: i genitori chiedono giustizia

A Catania, un caso di malasanità in un locale ospedale, vittima un neonato e i genitori chiedono giustizia

Neonato morto dopo un intervento: i genitori chiedono giustizia

Non si danno pace i genitori del piccolo Luigi morto10 giorni dopo dalla nascita nell’ospedale Garibaldi-Nesima di Catania. Il fatto è successo tre anni fa e da allora sono giorni di angoscia per i genitori che vogliono portare alla luce quanto successo denunciando un caso di malasanità. Luigi era nato da un parto gemellare con la sorellina che era riuscito bene.

Subito dopo il parto sono sorti i primi problemi ed il bambino è stato trasferito all’Utin dove vennero verificati problemi alle vie respiratorie. I genitori fanno sapere che il piccolo aveva il dotto di Botallo aperto che necessitava una chiusura tramite intervento chirurgico.

Da qui poi è accaduto l’impensabile. Il bambino, stando a quanto rilevato dai consulenti intervenuti sui richiesta dei genitori Giuseppe e Norina, avrebbero rilevato il fatale errore commesso dall’equipe medica dell’ospedale catanese.

Ovvero ad essere stato chiuso non è stato il dotto ma l’arteria polmonare causando il decesso.

Venne poi sporta una denuncia ai carabinieri, è stata aperta un’inchiesta e ora è arrivata la notizia in merito alla richiesta di archiviazione del caso dai pm della Procura di Catania con la motivazione dei mancati elementi sufficienti a muovere accuse nei confronti dei medici.

“Mio figlio è stato ucciso – ha detto il padre a Livesicilia.it – e anche nel verbale di intervento viene ammesso che durante la prima operazione è stato commesso l’errore”.

Ad occuparsi del tragico fatto anche Saverio Di Blasi, presidente dell’associazione “Aria Nuova”. Importanti anche le sue dichiarazioni rilasciate al quotidiano palermitano: “Siamo convinti che questa equipe medica abbia commesso un fatale errore medico. Si tratta degli stessi sanitari che, poco prima, erano intervenuti su un’altra bambina gelese, poi deceduta.

Non comprendiamo perché dai magistrati di Catania arrivi solo silenzio su questo caso”.

Anni di calvario dunque per la giovane coppia che non si da pace per una morte che poteva essere evitata e sulla quale ora cercano di fare giustizia.

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