Giù la maschera

Che bella la reel-crazia

La situazione, e ci riferiamo ai dati forniti dal report "Digital 2024" dell'agenzia di comunicazione We Are Social, è questa

Che bella la reel-crazia

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Che bella la reel-crazia

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La situazione, e ci riferiamo ai dati forniti dal report «Digital 2024» dell'agenzia di comunicazione We Are Social, è questa.

Gli italiani che possiedono una connessione Internet (l'88% della popolazione) trascorrono sei ore al giorno online. In media, poco meno di quanto lavorino. Di questo tempo, la maggiore parte è usata per cercare informazioni (spesso in formato video o podcast) e il resto per sfruttare i servizi digitali. Tra cui i più utilizzati sono: Whatsapp (dove si scrive sempre meno e si usano sempre più i vocali, peraltro lasciati da gente che quando parla non si capisce nulla), poi i social (prima di tutto TikTok, fatto solo di video, e Instagram, fatto di immagini e video, mentre Facebook con i suoi lunghi e inutili post funziona sempre meno: prima leggevamo i fatti degli altri, adesso preferiamo vederli direttamente) e quindi i servizi di shopping (e qui basta leggere i numeri: serve per orientarsi fra i prezzi dei prodotti).

Un'altra ricerca recente, poi, dice che sono più di un milione gli italiani sotto i 35 anni a rischio di dipendenza dai social. Usati - ecco qua - per vedere video, giocare e ascoltare musica.

Riassumendo: la quasi totalità delle persone (91%) fruisce di contenuti non scritti, fra video, podcast, audio e gaming.

Siamo passati dalla democrazia reale alla reel-crazia.

Invece che esportarla la condividi, dura solo 90 secondi, ma non essendo più necessario sapere leggere, e tanto meno scrivere, forse è addirittura più democratica.

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