Che rottura di pale

Che rottura di pale

Non avrei mai pensato che la Regione Siciliana, con il saggio presidente Musumeci e gli assessori che furono miei colleghi, in particolare Alberto Pierobon, stanziasse 37 milioni per distruggere il meraviglioso paesaggio siciliano. Sono certo che lo hanno tutti nel cuore, a partire da Musumeci, ma, soggiogati da ridicoli precetti europei per seguire le mode che il nostro tempo concepisce, hanno pubblicato un bando che prevede 37 milioni per le fonti energetiche rinnovabili. Un crimine. Con tanto denaro che, come è sempre accaduto, ecciterà la fantasia criminale della mafia. Si illude Musumeci che gli interventi di pseudo-efficienza energetica consentano alle aziende siciliane di ammodernare i loro cicli produttivi. In realtà continua il martirio di luoghi bellissimi sottratti alla loro aura e alla loro integrità. Già in passato ci fu l'illusione di Priolo, cancro della Sicilia orientale. In realtà l'unica scelta intelligente fu, lo sa bene ogni siciliano onesto, l'istituzione dell'oasi di Vendicari, vicino a Noto, un'area molto simile a come dovrebbe essere il paradiso. Altrove le pale eoliche e i pannelli fotovoltaici hanno sconvolto aree bellissime, Francofonte, Palazzolo Acreide, Mazara del Vallo, i Nebrodi.

Ma non hanno gli occhi i politici siciliani? E i soldi dell'Europa possono veramente comprare il paradiso per distruggerlo? Fermatevi, amici! E convertite quei 37 milioni di euro in sostegno all'agricoltura, alle culture siciliane, alla vostra anima.

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