Chiama il 113: "Mia moglie a letto con mia figlia. È contro il Corano"

Protagonista dell'assurda vicenda un marocchino di circa 40 anni residente a Treviso

Chiama il 113: "Mia moglie a letto con mia figlia. È contro il Corano"

Al centralino della polizia di Treviso arriva una chiamata allarmata: "Venite, mia moglie e mia figlia stanno facendo pratiche sessuali nel letto matrimoniale". A chiamare è stato un marocchino di circa 40 anni. Sul posto è arrivata subito una Volante. Quando gli agenti sono entrati nell'abitazione del nordafricano, in un quartiere periferico della città, hanno scoperto che, in realtà, le cose erano ben diverse da quello che sembrava. La mamma era a letto con sua figlia, una bimba di sette anni. Ma le due semplicemente dormivano. Entrambe erano seminude, visto il gran caldo. Quando gli agenti gli hanno chiesto per quale ragione avesse chiamato il 113 per una cosa del genere, l'uomo ha risposto loro dicendo che, sulla base di quanto previsto dal Corano, le donne non devono mai dormire insieme, e soprattutto non possono restare scoperte.

C'è però una spiegazione meno folle di quanto possa sembrare quella data dall'uomo: pare, infatti, che il marocchino sia in curea per alcuni problemi psichici e che da qualche giorno avesse smesso di prendere i farmaci che gli sono stati prescritti.

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