Chioggia, il titolare della spiaggia: "Fascismo fa parte della storia italiana"

Il gestore della spiaggia "fascista" di Chioggia esulta dopo l'archiviazione disposta dal giudice: "Nessuno può toglierci diritto di comunicare"

Chioggia, il titolare della spiaggia: "Fascismo fa parte della storia italiana"

Alla fine non verrà accusato. Il gip di Venezia Roberta Marchiori ha infatti archiviato le indagini a carico di Gianni Scarpa, il gestore della spiaggia "fascista" di Chioggia finito nel tritacarne mediatico per i cartelli presenti nel suo lido. Come richiesto dal pm, il giudice ha ritenuto non fondate le accuse di ricostituzione del disciolto partitofascista o propaganda dell’odio o incitazione al fascismo.

Oggi a parlare è proprio Scarpa, "contento" per l'esito giudiziario che ha riconosciuto le "provocazioni sarcastiche" per quello che erano. Goliardia. "Resta un Paese che ormai è condizionato da queste periodiche campagne di stampa - attacca il gestore, intervistato dal Tempo - he vengono usate come armi di distrazione di massa dai veri problemi".

Scarpa, che denuncia l'incapacità della politica di rispondere alla crisi del lavoro in Italia, è convinto che "nessuno può toglierci il diritto di comunicare e con quali mezzi e modalità farlo. Mi vogliono condannare perché fascista? Ma il fascismo ha fatto parte della storia d’Italia, come il comunismo di quella sovietica, il nazismo di quella tedesca e il franchismo di quella spagnola. La storia non si può demonizzare, va invece capita. Io per esempio non ho niente contro i comunisti che sono tutti amici miei. Per me l’importante è che le persone si presentino per quello che sono e che non mandino avanti la maschera di ipocrisia".

Per Scarpa negli ultimi anni gli italiani "hanno dovuto subire" un "lavaggio del cervello".

E non si sente per nulla razzista: "Per gli immigrati provo invece una istintiva simpatia e mi fa rabbia vederli arrivare qui - dice - illusi a loro volta da questa propaganda sull’accoglienza che in realtà nasconde solo un business che ormai, a quanto si dice, rende anche più della droga".

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