Cronache

Classifica Lonely Planet sulle mete più belle: snobbati i tesori d'Italia

Tra i 50 posti da vedere prima di morire: il Colosseo (ma non Roma), il caffè Florian a Venezia e Pompei. Ma sono in fondo alla classifica

Classifica Lonely Planet sulle mete più belle: snobbati i tesori d'Italia

L’ultima edizione della Ultimate Travelist, la lista dei cinquanta posti che "si devono vedere prima di morire" stilata sul web dagli utenti della Lonely Planet, riserva amare sorprese il Belaese ma solleva qualche dubbio sui gusti dei sui lettori. Per trovare un tesoro made in Italy bisogna, infatti, scendere fino al settimo posto. Solo qui c’è quello che nell’immaginario collettivo - di una volta ormai - dovrebbe essere il monumento icona dell’umanità: il Colosseo. Non solo. L'Anfiteatro Flavio viene citato da solo, senza alcun riferimento alla Città Eterna che lo ospita.

Nell’era di internet e delle app i gusti dei moderni traveller sono cambiati. Non solo rispetto ai viaggiatori di buona famiglia che, per completare la loro educazione, con il Grand Tour hanno invaso l’Italia tra il 1660 ed il 1840 ma anche per quelli più borghesi che giravano il mondo (preferendo sempre lo Stivale all’epoca ancora non unito) con in mano l’inconfondibile guida del tedesco Karl Baedeker dalla copertina rossa. Per loro l’impatto estetico di un luogo è prioritario. Per questo al primo posto svetta il complesso dei templi di Angkor in Cambogia, seguiti dalla grande barriera corallina australiana. Al terzo posto c'è il complesso Inca di Machu Picchu in Perù. Seguono, poi, la Grande muraglia cinese e il mausoleo indiano Taj Mahal. Sesto il Gran Canyon negli Stati Uniti. Solo settimo, appunto, il Colosseo.

Molte scelte risultao "molto moderne", forse troppo. Nella lista altri capolavori dell’umanità, come le Piramidi in Egitto, sono solo 25esime, precedute da meraviglie naturali ma con un impatto storico decisamente ridotto. Ad esempio il lago salato di Uyuni in Bolivia è 24°. Al 20°posto lo sconosciuto, ai più, Museum of Old and New Art di Hobart in Australia. Tre gradini più su il Fiordiland National Park in Nuova Zelanda. Per tornare in Italia bisogna scendere al 26° posto dove troviamo Venezia. Anche qui, come nel caso del Colosseo a Roma, è citata solo Piazza San Marco dove - bizzarramente - più che la basilica o il Palazzo Dogale o le Procuratie, si cita ammirati la professionalità dei camerieri del caffè Florian. A conferma dei gusti bizzarri dei lettori della Lonely Planet, il Partenone e l’Acropoli di Atene sono 28esimi con, a seguire, la reggia di Versailles.

La terza, e ultima, meraviglia italiana è - nonostante tutti i problemi strutturali, aministrativi e sindacali - è Pompei, ma è solo 41esima.

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