Cronache

Como, stretta del Comune contro i clochard

A Como domenica scorsa è scattata l’ordinanza per vietare di "mendicare in forma dinamica con forme di accattonaggio molesto ed invasivo e in forma statica occupando spazi pubblici che arrecano disagio al passaggio dei pedoni"

Como, stretta del Comune contro i clochard

"Vietato aiutare chi dorme sotto i portici". È questa la decisione presa dal sindaco di Como, Mario Landriscina, che sta suscitando molte polemiche. Ma lui si difende: "Questo chiedono i miei cittadini".

Ed è così che domenica scorsa è scattata l’ordinanza per vietare di "mendicare in forma dinamica con forme di accattonaggio molesto ed invasivo e in forma statica occupando spazi pubblici che arrecano disagio al passaggio dei pedoni". Alcuni volontari, si legge su La Stampa, sono stati, perciò, allontanati dai vigili urbani mentre stavano per distribuire ai clochard cibo e bevande calde sotto il chiostro della chiesa di San Francesco. Non sono quindi mancate le proteste di una onlus che da sette anni distribuisce la colazione ai clochard che dormono all’aperto e al gelo.

Su Fb è apparso questo messaggio:"A differenza delle altre mattine domenica ci è stato proibito distribuire latte, caffè, thè caldo, fino al 10 gennaio perché i nostri semplici gesti sarebbero contrari alla nuova ordinanza del sindaco. Insomma neanche un piccolo simbolo d’amore perché in vista del Natale non è decoroso". Critiche sono venute anche dal direttore della Caritas, Roberto Bernasconi che ha chiesto al sindaco di fare un passo indietro, mentre per la vigilia di Natale è previsto un “flash mob” a sostegno dei barboni. Il sindaco Landrisca, indipendente eletto nel campo del centrodestra, replica:"Le associazioni di categoria, i commercianti, gli albergatori da tempo protestano per l’aumento di soggetti che vengono apposta da fuori e sostano in modo poco decoroso nel centro storico - spiega - ma la città da tempo manifesta bisogno di decoro e contrasto all’accattonaggio molesto.

Qui il Natale non c’entra nulla: siamo solo di fronte ad una decina di persone – tutte italiane – che non vogliono essere assistite e bivaccano sotto il chiostro".

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