Comuni strozzati dalle tasse: sindaco del trevigiano sul piede di guerra

Il sindaco di Montebelluna (Treviso), Marzio Favero, denuncia i mancati trasferimenti da parte dello Stato nelle casse comunali. I cittadini tartassati dalle tasse

Comuni strozzati dalle tasse: sindaco del trevigiano sul piede di guerra

“Le tasse dello Stato? Un salasso. Avanziamo soldi e lo Stato da due anni non ci dà nulla”. È arrabbiato il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, una cittadina di oltre 30 mila abitanti, della provincia di Treviso. È arrabbiato perché, dati alla mano, nelle casse comunali entra ben poco di quello che i cittadini versano allo Stato. E perché mancano soldi, oltre che un mancato pagamento per un ricorso vinto.

“Quarantaquattro comuni trevigiani – spiega Marzio Favero al Giornale.it – due anni fa, fecero ricorso contro la manovra del Governo Renzi. Un ricorso vinto al Tar del Lazio e poi anche in Consiglio di Stato. Lo Stato a questi 44 comuni, ognuno per la sua parte, dovrebbe restituire 20 milioni di euro, a Montebelluna due milioni e mezzo, ma ancora non abbiamo visto niente”. Ma quello che fa di più arrabbiare il sindaco è il salasso che ogni anno colpisce i suoi concittadini. Oltre 5 mila euro di tasse a testa all’anno, tutti soldi che finiscono a Roma e che poi non si sa perché i Comuni hanno difficoltà anche a rifare le scuole, a ristrutturare i marciapiedi, a ridipingere le pareti.

“In questi anni i governi che si sono succeduti hanno strozzato i bilanci comunali – spiega – e noi sindaci abbiamo difficoltà a fare interventi anche per mettere a norma sismica le scuole. Il diritto di autonomia fiscale è gravemente compromesso. Fa bene Zaia a portare avanti la sua battaglia per il federalismo regionale, ma quello per il federalismo degli enti locali non è da meno”. Favero spiega come gli enti locali penino per garantire i servizi base ai cittadini facendo risparmi, tagliando il superfluo e partecipando alla lotteria dei bandi che consentono sì di portare a casa risorse, ma vincolate.

“Se prendi un contributo per sistemare una villa o realizzare una scuola – continua - non lo puoi stornare per manutenzioni stradali e altre opere pubbliche come le piste ciclo-pedonali. Quando si calpestano i diritti all’autonomia finanziaria dei Comuni, si calpesta il diritto dei cittadini di godere dei servizi ed investimenti adeguati per le loro comunità e non dimentichiamo che più vicino ai cittadini è il centro di spesa e maggiore è il controllo che essi riescono ad esercitare sul politico”.

Non solo. All’appello delle casse comunali mancano soldi che lo Stato si trattiene e quindi Irpef, Iva, Imu edifici aree D e sottrazione di soldi al Fondo comunale. Si parla di 2.060.000 euro che lo Stato trattiene sui fabbricati delle aree D, cioè le aree produttive. “Una tassa – spiega Favero - che si chiama Imposta municipale unica e che dovrebbe essere riservata all’ente locale come prevedeva la legge sul federalismo fiscale. Al Comune di Montebelluna dovrebbero toccare 2.322.000 euro. Ma qualcuno si è inventato la perequazione a favore di comuni con bilanci in sofferenza. In questo modo il Comune di Montebelluna perde 841.000 euro circa e porta a casa 1.481.000 euro. Vi sembra corretto?”.

A questi introiti si aggiunge il gettito dell’addizionale Irpef che porta alle casse comunali 3 milioni e 470 mila euro. Niente rispetto a quello che il Comune versa allo Stato ossia 94 milioni di euro di Irpef, a cui si aggiungono altri 74 milioni circa di IVA. E mancano all’appello anche i 4 milioni e mezzo di trasferimenti che prima lo Stato versava. “Nel 2011, - spiega il primo cittadino - lo Stato ci restituiva 4 milioni e mezzo di euro. Negli ultimi due anni zero!". Sommando quindi quello che il Comune versa allo Stato e che lo Stato trattiene, e dividendolo per i numero di abitanti, viene fuori come ogni cittadino versi allo Stato oltre cinquemila euro di tasse.

“A questo punto – spiega Favero - è bene fare una riflessione sul tema del federalismo fiscale per spiegare il disagio e la sofferenza che i Comuni avvertono a seguito delle manovre finanziarie prodotte dai governi dal 2011 al 2017. Alcuni primi segnali di apertura sono arrivati con alcune politiche di sostegno ai Comuni contenute nell’ultima manovra finanziaria ma è necessario fare molto di più per rispondere elle esigenze concrete dei Comuni.

Quella del federalismo e del federalismo fiscale, che sono due facce della stessa medaglia, sono le uniche prospettive serie di riforma strutturale per il nostro Paese così come il federalismo è l’unica speranza di redenzione anche per il progetto di Unione Europea. Non lo dico io, lo sosteneva Luigi Einaudi nel 1945”.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica