"Confermare assoluzione membri commissione Grandi Rischi"

È questa la richiesta del pg di Cassazione, Maria Giuseppina Fodaroni, secondo la quale devono essere rigettati i ricorsi presentati dalla Procura generale de L'Aquila contro le assoluzioni

"Confermare assoluzione membri commissione Grandi Rischi"

Devono essere confermate le assoluzioni degli scienziati che parteciparono, nella commissione Grandi Rischi, alla riunione che si svolse cinque giorni prima del sisma dell’Aquila del 6 aprile 2009. Lo ha chiesto il sostituto procuratore generale della Cassazione, Maria Giuseppina Fodaroni, che, ai giudici della IV sezione penale, ha chiesto sostanzialmente la convalida della sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila del 10 novembre 2014.

Per la pubblica accusa di piazza Cavour, invece, deve essere confermata la responsabilità dell’ex vicecapo del settore tecnico della Protezione civile Bernardo De Bernardinis che in appello era stato condannato a due anni per omicidio e lesioni colpose ma deve essere riconsiderato il risarcimento ai famigliari delle vittime. In appello De Bernardinis era stato condannato a rifondere i famigliari di 29 vittime con 40 mila euro. Nel dettaglio il pg della Cassazione ha quindi chiesto di convalidare le assoluzioni per Giulio Selvaggio, Franco Barberi, Enzo Boschi, Mauro Dolce, Claudio Eva, Michele Calvi. Tutti in primo grado erano stati condannati a sei anni di reclusione per omicidio e lesioni colpose.

In sostanza, nella sua requisitoria, il pg Fodaroni ha evidenziato che "non è che a De Bernardinis si sia addebitato di non aver previsto il terremoto, fenomeno non prevedibile, ma di aver trasmesso alla popolazione un messaggio rassicurante con una intervista rilasciata poco prima di prendere parte alla riunione della commissione Grandi Rischi nel sostenere che lo sciame sismico può essere letto come scarico di energia favorevole contrariamente a quanto uscito nel corso della riunione in cui si è detto che lo sciame sismico è un fenomeno neutro".

Concretamente, ha evidenziato Fodaroni, la colpa del tecnico della Protezione civile è legata al fatto che "dopo l’esito della riunione avrebbe potuto rettificare le sue dichiarazioni e la sua comunicazione fuorviante e indebitamente rassicurante

lasciando così intendere che il suo messaggio fosse in qualche modo avvalorato dalla comunità scientifica". Dichiarazioni che, a detta del pg della Suprema Corte, hanno esposto la popolazione aquilana agli eventi accaduti.

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