Vetimila migranti liberi di circolare in Italia, senza controllo e senza assistenza. Il Belpaese è sull'orlo di una crisi che può mettere a rischio la sicurezza pubblica: mancano 600 milioni di euro per i servizi di assistenza e le cooperative che gestiscono i centri di accoglienza sono pronte a "sospendere il servizio" e scaricare i profughi sulle strade delle città.
Il Viminale senza soldi per i migranti
È notizia di ieri che il ministero dell'Interno sia in deficit di risorse per la gestione dei migranti. Servono 600 milioni subito, 1 miliardo entro la fine del 2016. Il Viminale ha chiesto al Mef di sbloccare le risorse, ma ancora non è arrivata risposta: al momento sono stati erogati solo 50 milioni. Un'inezia. Da sei mesi il ministero non paga le aziende che forniscono i servizi all'interno degli Sprar e dei centri di prima accoglienza, così come sono rimaste con i rubinetti chiusi le Coop che hanno partecipato ai bandi per l'accoglienza diffusa.
Le Coop scaricano i profughi
Il debito di Alfano nei confronti delle coop ammonta a 250 miloni di euro. La gestione dei 160mila migranti attualmente ospitati è alto: tra i 25 ai 45 euro al giorno per ogni immigrato. Un salasso. Ed ora la pacchia è finita: per le coop così come per i richiedenti asilo.
Il presidente delle Confcooperative ha detto al Corriere: "Non ci sono mi stati ritardi così eclatanti e oltre al rischio altissimo di non poter più provvedere assistenza, c'è anche un probema legato all'occupazione. Da oltre sei mesi i dipendenti non ricevono lo stipendio, siamo al collasso".
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