Coronavirus

Coronavirus, a Medicina parte la sperimentazione con mix di farmaci

Nel comune bolognese prende il via la sperimentazione su 300 pazienti con sintomi lievi in isolamento domiciliare: l'obiettivo è scongiurare il ricovero in ospedale. Il mix è composto anche da farmaci anti-malarici

Coronavirus, a Medicina parte la sperimentazione con mix di farmaci

"Nomen omen", e forse non poteva che essere così: comincia a Medicina, comune in provincia di Bologna, la sperimentazione di un mix di farmaci per capire la "reazione" dei positivi al Coronavirus a queste nuove cure.

L'analisi verrà effettuata in modo massiccio su circa trecento abitanti del comune diventato "zona rossa" per l'alto numero di contagiati ed il decesso di ben 14 persone. Come riporta Repubblica, squadre di medici ed infermieri sono pronte ad eseguire i nuovi test su coloro i quali si trovano in isolamento domiciliare e che, quindi, presentano sintomi lievi. L'obiettivo è di evitare che i pazienti si aggravino per scongiurare il rischio di un ricovero in ospedale.

"Vogliamo vincere questa battaglia"

Se i risultati daranno gli esiti sperati, la nuova procedura si potrà estendere a tutta la Regione. "Stiamo modificando la nostra strategia sul virus, rispetto a stare chiusi nei fortini — spiega Sergio Venturi, commissario per l'emergenza Coronavirus - cerchiamo di andare verso le case delle persone, le chiameremo negli ambulatori e verrà fatta un’attività di profilassi concordata con gli infettivologi del Sant’Orsola e con l’Ausl di Imola".

Nelle parole di Venturi, tutta l'energia positiva per combattere il Covid-19 con la speranza che si possa arrivare al più presto ad una cura efficace. "È una sperimentazione che non ha eguali, che Medicina merita, volevamo essere sicuri di quello che facevamo - sottolinea Venturi -se darà elementi positivi, partiremo anche sul resto del territorio. Siamo noi che adesso contrattacchiamo. Questa battaglia la vogliamo vincere".

Ecco il "mix"

La cura sperimentale è stata studiata dall’equipe del professore Pierluigi Viale, direttore delle Malattie infettive del Policlinico Sant'Orsola di Bologna. La terapia prevede un trattamento antivirale attraverso un mix di farmaci usati, normalmente, per altri scopi: da quelli usati per la malaria a quelli per curare le malattie reumatologiche. Gli studi, spiegano dal Policlinico, hanno dimostato che questi farmaci hanno un chiaro effetto antivirale contro il Coronavirus, motivo per il quale si è deciso di intraprendere questa nuova strada.

All'attacco del virus

"Siamo molto contenti che si possa sperimentare, a Medicina, una soluzione innovativa attraverso una modalità che non sia più in difesa ma più all’attacco di questo virus, cercando di aiutare le persone a casa prima che sia necessario un eventuale ricovero - dichiara il sindaco Matteo Montanari, che poi precisa — voglio tranquillizzare i cittadini: non faranno da cavie, siamo in situazione di emergenza, tutte le tutele del caso sono garantite dal reparto di Malattie infettive e dai suoi professionisti".

Trend in calo

L'Emilia-Romagna conta oltre diecimila contagi dall'inizio della pandemia ma con un trend al ribasso: secondo l'ultimo bollettino della Protezione Civile, quasi la metà (4200) sono gli ammalati in casa e sono aumentati i guariti, 163 in più rispetto al giorno prima, 721 il totale. Ancora alto, purtroppo, il numero dei decessi, 92 in un solo giorno. Bologna ed Imola sono le zone più colpite con oltre mille positivi.

Si fronteggia l'emergenza

Intanto, continua la corsa contro il tempo per aumentare i posti letto e l’acquisto di attrezzature: a Bologna, nuovi posti Covid sono in allestimento nelle cliniche private Villalba e Villa Erbosa mentre a Modena è messo a disposizione un intero albergo, il Concordia Hotel di San Possidonio, che accoglierà i cittadini positivi in quarantena impossibilitati a farlo in sicurezza nelle proprie case.

Acquistati anche 200 ventilatori polmonari e sette medici della Protezione civile, selezionati attraverso il bando regionale, andranno a lavorare a Piacenza, la provincia più colpita.

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