Coronavirus

Morto il padre del "paziente 1": era ricoverato da febbraio

Muore per coronavirus il papà di Mattia, il podista di Castiglione d'Adda noto alla cronaca come 'paziente 1'. Sono 63 i decessi nella cittadina della Bassa Lodigiana

Morto il padre del "paziente 1": era ricoverato da febbraio

Il coronavirus continua a mietere una vittima dietro l'altra, senza risparmiare nessuno. E talvolta, crea degli intrecci tremendamente dolorosi e inspiegabili. Nella giornata di venerdì 20 marzo, il papà di Mattia M., il 38enne podista di Castiglione d'Adda noto alle cronache come 'paziente 1', è morto dopo aver contratto anch'egli il coronavirus a fine febbraio.

Stando a quanto si apprende da fonti Ats, papà Moreno, 78 anni, è deceduto ieri pomeriggio dopo un calvario durato quasi un mese a seguito di una severa infezione polmonare assimilabile alla polmonite bilaterale interstiziale ingenerata dal Covid-19. Il genitore di Mattia è tra le 63 vittime registrate a Castiglione d'Adda dall'inizio del focolaio nella zona della Bassa. A dare conferma della notizia anche il sindaco della cittadina lodigiana, Tino Pesatori, che rivolge un messaggio di cordoglio ai familiari: "Sono vicino alla famiglia - commenta il primo cittadino di Castiglione D'Adda alle pagine de Il Cittadino - Nei giorni scorsi avevo sentito la moglie. Le sono vicino. Con il papà di Mattia, siamo arrivati a 63 morti. Sono troppe le famiglie colpite dal lutto".

Intanto, proprio oggi, l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha confermato la notizia relativa alle dimissioni di Mattia: "Sarà dimesso entro lunedì", ha detto nel corso della consuetudinaria diretta Facebook di oggi pomeriggio. Dopo circa un mese di Rianimazione al San Matteo di Pavia, il 38enne podista, potrà ricongiurìngersi con la moglie Valentina, in attesa di una bambina.

La Lombardia continua ad essere la Regione con il maggior numero di vittime e contagiati dall'esplosione dell'epidemia. I dati diffusi dalla Protezione civile nella giornata di sabato 21 marzo fanno segnare numeri impietosi: 25,515 casi positivi (+3251 rispetto a ieri) e 546 decessi a fronte di un totale che sfonda il tetto dei 3 mila decessi. Bergamo e Brescia restano le province più colpite ma preoccupa la drammatica e preoccupante accellerazione di Milano con +868 positivi al Coronavirus in sole 24 ore. Nonostante le stime rivelino uno scenario decisamente allarmante il governatore Fontana ha sollecitato i cittadini lombardi a non gettare la spugna annunciando nuove misure di contenimento. "Non sono dati che ci devono gettare nello sconforto. Andiamo avanti con determinazione.

Non possiamo permettere che il coronavirus pieghi la Lombardia e il nostro paese", ha detto invece Gallera.

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