Coronavirus, primario Lodi: "Prossimi due giorni cruciali"

Stefano Paglia combatte il coronavirus in prima linea. La priorità è quella di rallentare il contagio per salvare Milano e tutte le altre grandi città lombarde

Coronavirus, primario Lodi: "Prossimi due giorni cruciali"

Due giorni di fuoco per capire quale sarà il destino del focolaio lombardo di coronavirus: la frontiera si allargherà ancora, arrivando a toccare anche gli ospedali di Piacenza, Seriate, Cremona, Bergamo e Crema? Difficile dirlo con certezza, anche se Stegano Paglia, primario dei pronto soccorso di Codogno e Lodi, è lì in prima linea a combattere contro il nemico che ha messo in ginocchio l'Italia intera.

Stiamo facendo il conto alla rovescia – ha spiegato Paglia al quotidiano Repubblica Monitoriamo minuto per minuto i nuovi contagi nella zona rossa e nelle aree confinanti: ci aspettano altri due giorni con il fiato sospeso per capire se qui la grande ondata dell'epidemia è passata e quando arriverà nel resto della Lombardia”.

Nel frattempo a Lodi, e non solo, i medici lottano senza sosta e in silenzio. A Codogno erano finiti sotto accusa: la Procura lodigiana è stata costretta ad aprire un'inchiesta a causa della vicenda del paziente 1, anche se li ha considerati "vittime". “La coscienza è a posto – ha aggiunto Paglia - a Codogno, grazie a una straordinaria e anonima dottoressa con qualità cliniche di altissimo livello, l'Italia ha scoperto l'epidemia”.

Rallentare il contagio

A chi gli chiede come mai l'ospedale di Codogno si è rivelato focolaio del Covid-19, Paglia risponde che in quell'area il coronavirus “girava almeno da gennaio”. Dopo il primo caso l'istituto è rimasto senza tamponi per tre giorni. In un secondo momento, “pur di circoscrivere il focolaio dentro l'attuale zona rossa, sono stati fatti a tappeto. L'equivoco è confondere la generosità per un errore".

Adesso la priorità è rallentare il contagio per salvare Milano e tutte le altre grandi città della Lombardia e del Nord Italia. Paglia non vuole tutavia allarmismi: “Non sono preoccupato e le persone non devono allarmarsi. L'importante è capire che il sacrificio fatto dentro la zona rossa e lungo la cintura sanitaria creata attorno a Milano, ha un senso e può accelerare la ripresa della salute e di una vita normale”.

Il countdown della quarantena sta per terminare: “Tra domani e venerdì nella zona rossa scadono le due settimane di quarantena.

Si tratta di un termine cruciale per capire il comportamento del coronavirus. Faremo i conti e analizzeremo la tendenza. Anche Milano e l'Italia sapranno qualcosa di più su quanto ci aspetta". Paglia non vede sua moglie e le sue due figlie dal 20 febbraio scorso, se non tramite Whatasapp.

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