Coronavirus

Coronavirus, sindaco di Brescia: "La Lombardia è stata abbandonata"

Il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, denuncia lo stato di abbandono della Lombardia nella gestione dell'emergenza: "Regioni vicine non ci hanno aiutato"

Coronavirus, sindaco di Brescia: "La Lombardia è stata abbandonata"

"La Lombardia non ha ricevuto aiuti da altre Regioni". È il duro sfogo del sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, che denuncia a gran voce la mancanza di collaborazione e contributi corposi alla rete sanitaria del Bresciano, in sofferenza dopo la devastante ondata di contagi delle ultime settimane.

Brescia, insieme a Bergamo, è tra le province della Lombardia più colpite del coronavirus. Alla data del 29 marzo, il totale dei positivi, dall'inizio dell'epidemia, ha raggiunto quota 7.652 casi con un numero di decessi di gran lunga superiore alla soglia delle mille vittime: 19 nelle ultime 24 ore. Un bilancio decisamente allarmante che, in aggiunta all'emergenza acclarata dei reparti di terapia intensiva e rianimazione in seno agli Ospedali Civili, lascia presagire una situazione di là dal collasso. "La regione più colpita e la parte di Lombardia più colpita, ossia le province di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi, è stata sostanzialmente abbandonata", ha dichiarato il primo cittadino nel corso di un intervento al programma televisivo 'Che tempo che fa' di Fabio Fazio.

Parole al vetriolo, presumibilmente dettate dalla pressione di questi giorni, che rischiano di innescare una polemica relativa alla gestione dell'emergenza sul territorio. Nello specifico, il sindaco recrimina l'assenza di solidarietà delle vicine Regioni: "Qualche giorno fa è uscita una lettera dei primari di rianimazione della Regione Lombardia, - spiega Emilio del Bono - il che accusavano la mancanza di solidarietà delle vicine Regioni, e credo si riferissero al Veneto, perché non avevano messo a disposizione personale medico e infermieristico fondamentale nel momento in cui qui avevamo il picco e non riuscivamo più a gestire le terapie intensive e il personale che veniva ricoverato. Mi sono chiesto, leggendo questa lettera, se esiste il Servizio sanitario nazionale, visto che ogni Regione cerca di chiudersi al proprio interno".

Non è la prima volta che il primo cittadino di Brescia evidenzia uno 'stato di crisi' nei territori del bresciano e limitrofi. Appena qualche giorno fa, aveva sollevato alcune criticità nella gestione dell'emergenza Covid-19: "Il numero dei morti è più alto dei dati ufficiali. - aveva dichiarato alle pagine di Quotidiano.net - Cremona andava chiusa, bisognava istituire molte più zone rosse. Bisognava fare più test ai familiari dei contagiati e cercare gli asintomatici.

Ci siamo dimostrati fragili come sistema produttivo ed economico nel rispondere all'emergenza".

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