Coronavirus, Speranza bacchetta l'Ue: "Servono fatti, non parole"

Il ministro della Salute a Bruxelles per una riunione con gli omologhi dei Paesi dell'Ue: "Ho chiesto un coordinamento più forte, veloce e concreto. Solo insieme questa sfida si può vincere"

Coronavirus, Speranza bacchetta l'Ue: "Servono fatti, non parole"

"Ho sentito solidarietà da parte degli altri Paesi e questo mi fa piacere, ma questa solidarietà deve essere concreta. Serve lavoro concreto che risolva i problemi che abbiamo sul tavolo, non bastano le parole, ma fatti e tempi brevi". La stoccata arriva dal ministro della Salute Roberto Speranza che, nel corso di una riunione straordinaria con gli omologhi dei Paesi dell'Ue, ha anche chiesto "maggior coordinamento e maggiore velocità".

"Il virus non conosce confini. Ho chiesto un coordinamento molto più forte, veloce e concreto a livello europeo in tutti gli ambiti di azione di questa crisi. Solo insieme questa sfida si può vincere", ha scritto su Facebook il ministro. Speranza ha poi commentato la richiesta da parte dell'Italia di attivare il Meccanismo di protezione civile dell'Ue per la fornitura di mascherine. Un appello rimasto inascoltato che ha creato forti polemiche. "Serve un unico livello di coordinamento a livello europeo per capire in quale luogo d'Europa in quel momento c'è più bisogno: dobbiamo lavorare insieme, non dobbiamo farci la guerra tra paesi europei con il solo rischio di far aumentare il prezzo di questi dispostivi", ha dichiarato il ministro dopo che diversi paesi Ue hanno deciso di fermare l'export di mascherine protettive.

La proposta dell'Italia, ha aggiunto Speranza, è quella di creare un unico livello di gestione e anche di acquisti di mascherine e altri dispositivi: "Abbiamo provato a proporre questa linea con i Paesi più grandi e mi sembra che verrà assunta pienamente nelle conclusioni della presidenza". "Senza un coordinamento ogni Paese fa per sé, ma se ognuno fa per sé tutti sono Paesi sono più deboli anche rispetto ai produttori di questi dispositivi che sono fuori dell'Europa - ha spiegato il ministro -. Se si agisce da soli l'unico effetto sarà quello di far aumentare i prezzi, se saremo tutti insieme a trattare gli acquisti saremo più forti". Insomma, l'invito del ministro è quello di unirsi e darsi un'organizzazione, nonostante alla prima richiesta dell'Italia, l'Ue abbia risposto con un silenzio assordante. "Questa battaglia non si vince da soli - ha tuonato Speranza -.

Il virus non riconosce confini tra regioni né tra nazioni, nessuno ce la farà da solo, serve il massimo coordinamento internazionale: tutti i provvedimenti, dall'approvvigionamento di dispositivi alle misure di contenimento fino alle attrezzature, se sono coordinati ci rendono più forti. Questo è il messaggio che ha dato il governo italiano. Mi sembra che su questa linea la Ue abbia colto il messaggio".

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