Coronavirus

Coronavirus, ufficio postale chiude prima: clienti assaltano ingresso

Le persone in attesa del proprio turno sono state invitate a tornare a casa perchè l'ufficio, già da una settimana, restava aperto solamente mezza giornata. Da qui sputi e insulti nei confronti dei dipendenti, che si sono barricati all'interno delle poste. Solo l'intervento dei carabinieri ha riportato la calma

Coronavirus, ufficio postale chiude prima: clienti assaltano ingresso

Veri e propri attimi di terrore quelli che si sono registrati nel primissimo pomeriggio di ieri a Limbiate, comune in provincia di Monza e Brianza, dove alcuni cittadini imbufaliti hanno letteralmente preso d'assalto l'ufficio postale del paese. Il motivo? I dipendenti avevano avvisato i clienti in coda all'esterno delle poste che stavano per chiudere perchè gli orari di apertura al pubblico, sin dalla scorsa settimana, erano stati dimezzati nel pieno rispetto delle nuove disposizioni del governo per tentare di contrastare la terrificante pandemia da coronavirus. Questa motivazione non è stata sufficiente, visto che ha scatenato l'imprevedibile reazione delle persone, nonostante ci fossero cartelli che indicavano il nuovo orario (8:30-13:30) di quello così come di moltissimi altri uffici postali della provincia brianzola.

Secondo quanto riportato dal quotidiano locale Il Giorno le persone in coda all'esterno hanno iniziato letteralmente a dare di matto iniziando a coprire di insulti e di sputi i poveri operatori di sportello, i quali non hanno potuto fare altro che barricarsi all'interno dei locali terrorizzati. Questa mossa ha innervosito ancora di più gli animi dei riottosi, i quali hanno preso a calci e pugni le porte d'ingresso nel tentativo di penetrare all'interno dell'ufficio. Ai dipendenti delle poste non è rimasto altro da fare che richiedere l'urgente intervento dei carabinieri: soltanto l'arrivo degli uomini in divisa ha riportato a più miti consigli i clienti, che finalmente hanno deciso di sotterrare l'ascia di guerra dopo qualche minuto di dialogo con le forze dell'ordine.

Un rappresentante della Cgil di Monza e Brianza, il signor Vincenzo Traina, ha voluto commentare così l'ignobile episodio: "Non ho parole, ma soltanto indignazione per alcuni cittadini incivili e irrispettosi nei confronti di chi svolge un’attività per garantire i servizi essenziali alla comunità". Secondo il sindacalista inoltre una buona parte delle persone che in questi giorni tremendi per il nostro Paese sta continuando a recarsi negli uffici postatli per motivi futili ed assolutamente rimandabili, venendo in questo modo meno alle imposizioni governative in materia di contrasto al coronavirus.

Sempre Traina sottolinea di come i dipendenti delle poste lavorino in condizioni di estrema difficoltà: "Il clima è preoccupante, senza dimenticare che abbiamo difficoltà nell’approvvigionamento di guanti e mascherine. Andrebbe garantito soltanto il servizio universale, come nelle condizioni di sciopero. I contatti con il pubblico andrebbero eliminati.

Stiamo giocando con la vita delle persone" - ha concluso, non senza un pizzico di amarezza, il sindacalista della Cgil.

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