Coronavirus

Più controlli e almeno 4 ore di attesa: volare sarà un incubo

Anche se ancora oggi non sono state diramante direttive specifiche è certo che saranno molti i cambiamenti per chi viaggia in aereo. Il tutto per tutelare della salute dei passeggeri e dei lavoratori

Più controlli e almeno 4 ore di attesa: volare sarà un incubo

Quello aereo è uno dei settori più duramente colpiti dall’avanzata in tutto il mondo del coronavirus. La limitazione degli spostamenti e la chiusura delle frontiere per i viaggi dei turisti su scala pressoché globale hanno ridotto drasticamente l'operatività dei voli commerciali. Per ora il blocco dei viaggi non essenziali nei Paesi dell'area Schengen è valido fino al 15 maggio. Ciò, ovviamente, ha provocato un enorme danno alle compagnie aeree del tutto impreparate ad un simile scenario.

Ryanair è un esempio che racconta la drammatica situazione che si sta vivendo in questa tormentata primavera. Nelle ultime ore è emerso che la compagnia low cost potrebbe tagliare 3mila posti di lavoro. Il motivo è semplice quanto spaventoso: potrebbero essere necessari almeno due anni prima che la domanda dei passeggeri torni alla normalità. I tagli riguarderebbero principalmente piloti e personale di bordo. Ryanair, inoltre, valuta riduzioni salariali fino al 20% e la chiusura di una serie di basi in Europa fino al recupero del traffico. Il quadro, però, è sostanzialmente complicato per tutte le compagnie internazionali.

Tanti sono i dubbi sull’imminente futuro. A cominciare dal sapere quando si potrà ricominciare a viaggiare senza vincoli per finire con le modalità con cui sarà consentito farlo. Oggi ci si imbarca solo se muniti di autocertificazione, per improrogabili ragioni di lavoro o in caso di necessità assoluta. Dovrà passare ancora del tempo per ritornare alla normalità interrotta bruscamente a inizio marzo. La sensazione è che la ripresa del traffico passeggeri verso destinazioni estere possa iniziare fra novembre e dicembre. Nelle prossime settimane le autorità competenti dovranno dare precise indicazioni di lungo termine al settore aereo.

Come spiega Il Sole24 ore si ipotizza che i cambiamenti, almeno per i prossimi mesi, saranno tanti sia negli scali che a bordo dei velivoli. Tutto dovrà sottostare a nuove procedure di sicurezza, in parte già introdotte ed operative, volte alla tutela della salute dei passeggeri e dei lavoratori.

Il discorso vale per gli scali di Milano ma potrebbe essere esteso anche a livello internazionale. In fondo, quello del coronavirus è un problema che riguarda tutti. Gli aeroporti saranno sanificati e igienizzati anche più volte al giorno. Gli spostamenti dei passeggeri saranno riorganizzati in funzione degli spazi e regolati con l'ausilio di tecnologie avanzate come il riconoscimento biometrico. Agli imbarchi potrebbero essere effettuati tamponi o test sierologici a chi sta partendo. Inoltre, per evitare assembramenti, il check-in online potrebbe essere imposto a tutti i viaggiatori. Anche la consegna del bagaglio, stampando la propria etichetta identificativa, potrebbe essere gestita in autonomia. Negli aeroporti, come sottolinea La Stampa, a causa di motivi sempre legati alla sicurezza, si ipotizza anche che le persone che possano anche impiegare circa 4 ore per imbarcarsi. Tempi lunghi anche per quanti arriveranno a destinazione.

Ma la questione non è semplice. Perché le regole dovrebbero essere estese a tutti gli aeroporti europei, meglio ancora se di tutto il mondo, per uniformare la gestione dei passeggeri in qualsiasi scalo. Secondo Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, servono direttive urgenti sui prossimi passi da compiere. In attesa delle direttive, Sea conferma che si è pianificato come far ripartire il traffico aereo preservando la salute di tutti. Barriere di plexiglass saranno poste praticamente ovunque per evitare il contatto diretto fra passeggero e addetti vari. Le file al check-in saranno organizzate "a pettine", con un metro e mezzo di distanza fra le persone. Questa soluzione comporterà l'occupazione di spazi molto maggiori all'interno del terminal.

Per ridurre i tempi di imbarco potrebbe essere suggerita la presentazione delle autocertificazioni direttamente online. Poi dovrà essere attuata la revisione dei sistemi di distribuzione dell'aria interni per avvicinarli agli standard ospedalieri. Tanti dubbi su cosa accadrà a bordo degli aerei. Sea ricorda che il distanziamento sociale sui velivoli, se oggi è una misura necessaria, non può essere sostenibile economicamente nel lungo termine sia per chi gestisce gli scali sia per le compagnie.

I danni economici di volare con cabine semivuote sarebbero altissimi.

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