Cronache

Così il Friuli della Serracchiani dà le case prima agli immigrati

La denuncia del consigliere regionale del Friuli, Rodolfo Zinerba: "Con il criterio dei numeri dei figli saranno favoriti gli immigrati"

Così il Friuli della Serracchiani dà le case prima agli immigrati

Nel Friuli Venezia-Giulia a guida Debora Serracchiani fa di tutto per dare le case agli immigrati. A denunciarlo è il vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Rodolfo Ziberna. i nuovo regolamento Ater per l'assegnazione delle case popolari infatti, favorisce le famiglie di immigrati con tanti figli su quelle italiane, che normalmente si fermano a uno o due pargoli.

"Le case finiranno solo agli immigrati"

Ziberna ha presentato un'interrogazione per chiedere se è vero che la Giunta vuole basare l'assegnazione delle case popolari Ater sul numero dei figli. "Il criterio della numerosità dei figli - ha affermato Rodolfo Ziberna, riportato da Trieste Prima - poteva andare bene sino a dieci anni fa, ma oggi la situazione è radicalmente cambiata. Ho chiesto alla Giunta se ha fatto una simulazione di assegnazione degli alloggi alla luce dei criteri che privilegiano il numero di figli, ma ciò non è stato fatto: ha dell'incredibile che si scrivano norme senza avere consapevolezza delle loro conseguenze, espressione quantomeno di superficialità e pressapochismo. È oltremodo necessario che il regolamento assicuri un punteggio più elevato ai richiedenti che risiedono nella nostra regione da almeno cinque anni, diversamente gli alloggi Ater diventeranno a breve ciò che già appaiono: un riservato dominio di chi proviene da Stati esteri e non già degli italiani".

La risposta della giunta regionale non si è fatta attendere. Secondo Gianni Torrenti, il regolamento terrà conto delle situazioni economiche disagiate degli italiani che si trovano in difficoltà "considerando che la finalità dell'edilizia sovvenzionata è quella di salvaguardare e tutelare il mantenimento della coesione sociale, nonché concorrere alla riduzione del disagio abitativo di soggetti e nuclei svantaggiati assegnatari dei medesimi alloggi va da sé che il disagio abitativo e le condizioni di svantaggio devono essere situazioni soggettive e non oggettive". Ma a sentire l'opposizione - e come spesso accade in altre città italiane - le condizioni economiche e familiari per ottenere sussidi pubblici e alloggi popolari sembrano scritte proprio per favorire le famiglie di stranieri.

Lasciando per strada gli italiani.

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