Negli scatoloni bloccati nel Comune di Silea, targato Partito Democratico, ci sono alimenti e oggetti di vario genere raccolti e destinati ai terremotati del Centro Italia. Beni di prima necessità, biscotti, cracker e giocattoli bloccati da 15 giorni, senza un motivo, nelle sale del Comune e nella vecchia casa del custode. Una situazione che sottolinea la mala gestione dell'amministrazione comunale.
Beni regalati ai migranti
"Nelle settimane scorse il Comune di Silea, su indicazione tra gli altri del sindaco Silvano Piazza, ha deciso di organizzare una raccolti fondi e beni per i terremotati di Amatrice e Accumuli colpiti dal sisma del Centro Italia" scrive Moreno Vanzin, Segretario della Lega Nord - Liga Veneta di Silea. Un gesto lodevole, ma come sottolinea il leghista è "stata organizzata alla cieca". Nella sua denuncia pubblica, Vanzin spiega che "fin da subito infatti i responsabili della Protezione Civile avevano fatto presente come nelle zone interessate dalla tragedia non ci fosse bisogno di nulla, essendo la situazione in loco ormai ben sotto controllo. Nonostante questo avviso - prosegue il leghista - si è andati avanti con la raccolta e ora nessuno sa cosa fare con quanto rimasto in stallo in paese".
La situazione sembra già critica così, con alimenti e beni di prima necessità bloccati nelle sale comunali con il rischio di andare a male. Ma a Silea si è andati anche oltre, e lo denuncia ancora il segretario della Lega Nord - Liga Veneta: "Da giorni poi, su non si sa bene quale base, i beni raccolti stanno venendo regalati a chiamata alla popolazione o concessi direttamente agli immigrati che vengono con camion e auto a fare incetta di quanto messo a disposizione dal Comune". (Clicca qui per vedere la foto degli immigrati che portano via i beni ai terremotati)
Ebbene sì. Il cibo, i giochi e qualsiasi altro oggetto raccolto con la beneficenza dei cittadini e destinato ai terromotati colpiti duramente dal sisma del 24 agosto, è finito nella mani degli immigrati. Le Lega insiste nella sua denuncia pubblica: "Non c'è nessun controllo e parliamo di circa un container di materiale. Dove va tutto questo quindi? Perchè, si sa, il rischio che si entri nel mercato nero è facile. Non possiamo dare possibilità ai malintenzionati di guadagnare da un eventuale business illegale".
Ora la Giunta corre ai ripari. Alcuni esponenti del comune parlano di un immediato invio del materiale. O almeno di quello che è rimasto.
La spedizione è prevista lunedì, come precisato da Treviso Today, ma intanto fanno sapere dal Comune che i beni per l'igiene personale sono stati comunque redistribuiti, tramite i servizi sociali, a persone bisognose sul territorio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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